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Categorie: Cronaca

No Expo, Pisapia: “Nessuno tocchi Milano”, intanto i primi arresti

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Interrogatorio di garanzia a Milano per i cinque fermati dopo le violenze e le devastazioni a margine del corteo No Expo del 1 maggio. Si tratta di 3 uomini e 2 donne da due giorni nel carcere di S. Vittore. Accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dal numero di persone e dall’uso di armi improprie: mazze ferrate, bastoni e pietre.

Jacopo Piva, 23 anni, uno dei cinque fermati, durante l’udienza di convalida dell’arresto ha dichiarato: “Non mi interesso di politica, non ho mai frequentato centri sociali o gruppi antagonisti“. Il giovane arrestato è residente a Rozzano e lavora come commesso in un negozio di calzature. Piva, secondo quanto ha riferito il suo avvocato difensore, ha raccontato di essere andato a Milano solo per “partecipare alla manifestazione del primo maggio contro il precariato, contro l’Expo” e di essersi trovato “nel mezzo degli scontri provocati da altre persone“. Ha spiegato inoltre che la mascherina, trovata dalla polizia nel suo zaino, “serviva solo per riparare dallo smog circolando in bicicletta“.

Effettuato anche il prelievo del dna per i 14 presunti antagonisti greci per confrontarlo con le tracce lasciate sulle armi sequestrate.

Intanto ieri migliaia di milanesi, in tute colorate, si sono ritrovati in piazza Cadorna, la zona più devastata per pulire le scritte lasciate lo scorso venerdì e per rimettere in ordine gli arredi urbani. In testa al corteo il sindaco Giuliano Pisapia con la fascia tricolore oltre a molti altri amministratori comunali. Tantissimi hanno sfilano per le vie del centro accogliendo l’invito del sindaco alla manifestazione “Nessuno tocchi Milano. Il corteo, partito da piazzale Cadorna, ha imboccato via Carducci, ripercorrendo quindi a ritroso il percorso dei black bloc. Durante il tragitto sono state ripulite le scritte dai muri tra gli applausi di molte persone sul marciapiede o affacciate alle finestre. Insieme a Pisapia hanno portato il loro saluto il cantautore Roberto Vecchioni e Claudio Bisio, che si è rivolto al sindaco dicendogli “Giuliano ripensaci“, riferito alla scelta di non ricandidarsi.

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