Addio ad Arrigo Petacco, morto il 3 aprile nella sua casa di Porto Venere (La Spezia) all’età di 89 anni. Scrittore, giornalista e saggista, fu anche sceneggiatore.
Ha iniziato la sua carriera giornalistica come cronista di nera al Lavoro Nuovo, quotidiano di Genova diretto da Sandro Pertini; successivamente fu prima caporedattore e poi direttore del quotidiano La Nazione, quindi guidò il mensile Storia illustrata. Il suo ultimo lavoro Caporetto, scritto insieme all’ex giornalista de L’Unità Marco Ferrari, è uscito pochi mesi fa. Ma ha lavorato a lungo come sceneggiatore di film e soprattutto come autori di documentari e programmi tv della Rai a partire dagli anni Sessanta. Autore di oltre 50 libri a carattere storico: da un suo romanzo biografico su Joe Petrosino fu tratto uno sceneggiato, lo stesso è avvenuto per un libro sul prefetto Cesare Mori, il “prefetto di ferro” diventato un film di Pasquale Squitieri.
Nato a Castelnuovo Magra, nel suo lavoro di giornalista, per il quale nel 1983 ha vinto il Premio Saint Vincent, ha avuto modo di intervistare alcuni tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale. Tra i suoi libri, in cui affronta tematiche storiche spesso intrise di mistero e ribalta verità giudicate incontestabili, ricordiamo Joe Petrosino; Dear Benito, caro Winston. Verità e misteri del carteggio Churchill-Mussolini (1985); La nostra guerra. 1940-1945 (1997); Regina. La vita e i segreti di Maria Josè di Savoia (1998); L’esodo. La tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia (1975 e 2000); L’armata nel deserto. Il segreto di El Alamein (2002), Il prefetto di ferro. L’uomo di Mussolini che mise in ginocchio la mafia (1977 e ripubblicato nel 2004, da cui è stato tratto un film).
Tra le sue tesi più controverse, quelle riguardo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti nel 1924: Arrigo Petacco ritenne che non fu Benito Mussolini il mandante di quel delitto e lo disse pubblicamente nel novembre 2014 in una controversa intervista sul blog di Beppe Grillo che scatenò vari dibattiti. Polemiche a parte, Petacco rimane tra i più prolifici e noti saggisti italiani del Novecento. Inoltre, ha scritto i monumentali volumi de La seconda Guerra Mondiale (1979), Storia del Fascismo (1982) e Storia d’Italia dall’Unità ad oggi (1987). Nel 1986 gli è stata conferita l’onorificenza di Commendatore, su proposta dell’allora Presidenza del Consiglio. Lascia le figlie Carlotta, consulente editoriale e Monica, caporedattore del Tg2.
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