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Cronaca

Blitz anti Isis a Torino, 23enne in manette. “Preparava camion bomba”

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Redazione Velvet News

“Partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico”. Questa l’accusa nei confronti di un italo-marocchino arrestato questa mattina, 28 marzo, dalla Polizia al termine di un’indagine dell’Antiterrorismo coordinata dalla procura di Torino. Secondo gli inquirenti il giovane voleva preparare “un camion bomba”.

AGGIORNAMENTO ORE 13:17 – “Sono fiero di andare in carcere per Allah” ha detto Elmahdi Halili entrando in questura a Torino in manette tra gli uomini della Digos incappucciati per non essere riconoscibili. Nel materiale sequestrato a casa del presunto terrorista – spiega il sito web della Stampa di Torino – anche le istruzioni per usare le armi bianche e soprattutto preparare camion bomba, cosa , quest’ultima, che ha fatto innalzare il livello di attenzione degli inquirenti. 

 

Si tratta di Elmahdi Halili, 23enne autore del primo testo di propaganda dell’Isis in italiano.
Perquisizioni sono in corso da parte della Polizia in tutta Italia nei confronti di soggetti legati ad ambienti dell’estremismo islamico. I 13 decreti di perquisizione sono stati emessi nell’ambito dell’indagine che ha portato in carcere Halili e sono scattati a Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia.

Nell’inchiesta sono coinvolti anche alcuni italiani convertiti all’Islam, oltre a cittadini di origine straniera: l’accusa ipotizzata nei loro confronti è di aver svolto una campagna di radicalizzazione e proselitismo sul web. Quando il 30 agosto del 2016 il capo della propaganda e portavoce dell’Isis Abu Mohammed Al Adnani fu ucciso ad Aleppo, Elmahdi Halili creò una piattaforma social dove pubblicò tre diverse playlist con i messaggi più famosi del braccio destro di Al Baghdadi, compreso quello in cui dava l’ordine ai lupi solitari presenti in Europa di scatenare la campagna di terrore che ha portato alle stragi del 2015.

È quanto hanno accertato gli investigatori della Polizia nell’inchiesta che ha portato in carcere l’italo marocchino. L’indagine è partita alla fine del 2015, quando Halili ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo proprio per la pubblicazione sul web di una serie di documenti dell’Isis.

Photo credits: Twitter

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