Aldo Moro: l’anniversario del rapimento, 37 anni di domande

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commemorato in via Fani il trentasettesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione dei cinque agenti della sua scorta. Il Capo dello Stato a capo scoperto nonostante la pioggia, si è fermato in un minuto di raccoglimento di fronte alla lapide con i nomi e le effigi delle vittime della strage. Dopo aver deposto la corona, si è fermato a parlare con i familiari delle vittime presenti alla commemorazione.

Il 16 marzo del 1978, l’auto che trasportava il leader della Democrazia Cristiana, dalla sua abitazione alla Camera dei Deputati, venne bloccata da un nucleo armato delle Brigate Rosse. I brigatisti uccisero i due carabinieri che si trovavano a bordo dell’auto insieme allo statista (Oreste Leonardi e Domenico Ricci) e i tre poliziotti che viaggiavano sull’auto di scorta (Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) per poi sequestrare il leader DC.
Dopo una prigionia di 55 giorni, il corpo di Aldo Moro fu ritrovato a Roma il 9 maggio, nel bagagliaio di una Renault 4 parcheggiata in via Caetani.

Dopo 37 anni, dal sequestro di Aldo Moro e dell’eccidio della sua scorta, rimangono ancora tante domande senza risposta, malgrado quattro processi con tante condanne, ma poche certezze sulle reali motivazioni che hanno portato alla drammatica vicenda del 16 marzo 1978. I responsabili certamente sono stati gli uomini delle Brigate Rosse, ma i sospetti riguardano i Servizi segreti deviati, il terrorismo internazionale e tanti altri soggetti stranieri.
L’Italia si divise in due, da un lato coloro che erano per una “trattativa umanitaria con le BR” e dall’altro il “il fronte della fermezza” per non cedere ai ricatti dei brigatisti. In questo contesto significativo lo scritto di Papa Paolo VI, che scrisse di suo pugno la storica lettera – appello, agli uomini delle Brigate Rosse, nella quale chiedeva “di restituire alla libertà, alla sua famiglia, alla vita civile l’on. Aldo Moro.”

Dubbi, incertezze, misteri e nuove rivelazioni, sono ancora presenti sulla vicenda di Aldo Moro” e la volontà di ricercare la verità hanno favorito l’istituzione, determinata con la legge 30 maggio 2014, n°82, di una nuova “Commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sulla morte dell’on. Aldo Moro” . Tale Commissione deve concludere propri lavori entro due anni dalla sua costituzione, ed è composta da 60 parlamentari ( 30 senatori e 30 deputati), ed è presieduta dall’on. Giuseppe Fioroni. Il compito fondamentale è quello di accertare: “ Eventuali nuovi elementi che possono integrare le conoscenze acquisite dalle precedenti Commissioni parlamentari di inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro; eventuali responsabilità riconducibili ad apparati, strutture e organizzazioni comunque denominati, ovvero a persone a essi appartenenti o appartenute.

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