Cuore: in Europa primo trapianto da un cadavere

Questa è una gran bella notizia. E può essere anche l’inizio di una rivoluzione benefica. Per la prima volta in Europa è stato effettuato un trapianto di cuore da un cadavere. Il donatore era morto ma il paziente in questione, un uomo di sessant’anni, ha ugualmente potuto ricevere l’organo che gli ha salvato la vita: la notizia giunge dai principali quotidiani inglese poiché l’intervento è avvenuto presso il Papworth Hospital del Cambridgeshire.

Finora era possibili soltanto i trapianti relativi a cuori ancora in funzione da pazienti in stato di morte cerebrale; cuori che non avevano ancora smesso di battere, dunque. In questo caso, invece, sia il cuore che i polmoni del donatore erano ormai privi di attività. Fermi. I medici del suddetto ospedale britannico hanno rimesso in funzione il cuore tramite una pompa. Scendendo più nel dettaglio, l’organo è stato posto in una teca con una soluzione conservante, in un ambiente caldo con un circuito sterile di sangue che ne ha ripristinato il battito: dopo cinquanta minuti di monitoraggio il cuore è stato giudicato pronto. A sentire il procedimento verrebbe quasi da urlare al miracolo, ma tant’è. Stavolta il merito va tutto alla scienza e non vi sono dubbi di sorta. Ma cosa è successo in una fase successiva?

L’intervento è stato realizzato circa un mese fa. Il paziente, che si chiama Huseyin Ulucan ed è londinese, per il momento continua a migliorare. Le sue condizioni appaiono abbastanza buona. Secondo i medici inglesi, questa nuova tecnica potrebbe determinare un incremento di un quarto dei trapianti di cuore nel Regno Unito e restituire speranza a centinaia di persone. Ricordiamo che il primo trapianto al mondo di un cuore fermo (da venti minuti) è stato portato a termine nel 2014 all’ospedale St. Vincent di Sydney, in Australia.

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