Migranti: se necessario l’uso della forza per prendere le impronte digitali

Il governo sta lavorando a una norma per consentire, se necessario, l’uso della forza per prendere le impronte ai migranti

Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato che il Governo sta lavorando a una nuova norma per prendere le impronte ai migranti anche con la forza, se necessario. “Ci sto lavorando” – ha spiegato Alfano – “Ho messo allo studio una norma sulla gestione degli hotspot per risolvere alcune possibili difficoltà […] un’ipotesi articolata che riguarda diversi aspetti, compreso quello dell’uso della forza nei confronti di coloro che si rifiutano di sottoporsi al fotosegnalamento che è obbligatorio per il nostro ordinamento e quello europeo. Stiamo valutando dove inserirla”. Alla luce dei già sottili equilibri internazionali, l’ipotesi di legge tocca un punto delicato, tuttavia, dal punto di vista del Governo questa misura sarebbe necessaria per i migranti che si rifiutano di sottoporsi a procedure di identificazione, soprattutto nel quadro della già difficile gestione dei flussi migratori e soprattutto dopo le pressioni di Bruxelles affinché l’Italia si impegni maggiormente.

Norma per impronte digitali obbligatorie per i migranti

Bruxelles ha chiesto infatti l’apertura di altri due hotspot e insiste sulla procedura di identificazione attraverso le impronte digitali. In una relazione stilata dalla Commissione Europea sull’Italia, si fa un quadro preciso di ciò che è stato fatto e ciò che ancora resta da fare, soprattutto in tema di ricollocamenti: Il processo di ricollocamento dall’Italia è attualmente colpito da una mancanza di potenziali candidati a causa di un basso livello di arrivi, concentrati su nazionalità che non sono candidabili per il ricollocamento. Il premier Matteo Renzi ha dichiarato che ciò è conseguenza della a mancanza di attuazione di un progetto che prevedeva hotspot, riallocazione e rimpatri […] Gli hotspot sono stati fatti, le riallocazioni e i rimpatri no.

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