1.000 migranti sulle coste italiane. Blocchi a Ventimiglia e nuove norme di identificazione

Circa 1.000 migranti sono in arrivo in Sicilia e in Calabria. Sono stati salvati da mercantili e navi della Guardia Costiera, tra la Libia e Lampedusa.

Sono almeno 998 i migranti che si stanno dirigendo verso le coste italiane. La maggior parte di loro scappa dalla Siria e sarebbero partiti dalle coste egiziane. Ad Augusta è in arrivo la nave della Guardia Costiera “Peluso” con a bordo 342 persone, tra cui molte donne e bambini. I profughi dovrebbero arrivare nel porto per le 10 di questa mattina. Altri 250 migranti sono stati soccorsi dalla nave Merkarhu e sbarcheranno nel porto di Catania. Un’altra nave, la “Rio Segura” con a bordo 173 migranti è in navigazione verso il porto di Palermo dove dovrebbe giungere poco prima delle 17. E infine c’è l’ Acquarius con  233 migranti in navigazione verso il porto di Crotone dove dovrebbe arrivare intorno alle 14.

Intanto questa notte è scattata la così detta “cura Alfano” per sgomberare Ventimiglia e il confine dai migranti. La Polizia ha già portato via i primi venti stranieri sparsi tra il lungomare, lo scalo ferroviario e il centro. I migranti sono stati portati in un centro di identificazione e prima alla questura di Imperia per le foto. Sono destinati a essere portati nei centri d’accoglienza indicati da Alfano, lontano da Ventimiglia.

Questa mattina la questura ha chiuso la strada per il confine per consentire le operazioni di sgombro dei migranti che sono stati espulsi dalla Francia, una cinquantina di persone in tutto. Due pullman inviati dalla prefettura li hanno caricati per portarli a Genova. Diversamente da quanto accadeva in passato, quando venivano lasciati liberi al di là del confine italiano. Anche per loro foto segnalazione obbligatoria e poi centri di accoglienza.

I migranti che arrivano in Italia non vanno dove vogliono loro ma si devono fare foto segnalare e successivamente raggiungere i centri di accoglienza indicati dal ministero“. Queste sono le parole del Ministro Alfano.

Photo Credits: Twitter

Impostazioni privacy