Donna seminuda trovata morta nel suo appartamento a Roma

A Roma questa mattina è stata trovata una donna di 65 anni priva di vita nella propria camera da letto. Il figlio, che ha contattato per primo il 118, è ora sotto gli interrogatori degli investigatori per la ricostruzione dell’accaduto.

È stata trovata senza vita all’interno della propria abitazione, nella camera da letto, seminuda, con un cuscino sul viso e una molletta stretta sul naso. La vittima si chiamava Paola Borghi, un’ex dipendente dell’ASL di 65 anni che viveva insieme al figlio in via Enea, in zona Appio a Roma. Il primo a contattare il 118 è stato proprio il figlio 25enne, che aveva dormito nello stesso appartamento ma in un’altra stanza e che ha dichiarato alla polizia di non essersi accorto di nulla.

Nell’appartamento sono intervenuti gli agenti della scientifica, del commissariato Appio Nuovo e della Squadra Mobile, che hanno trovato alcuni cassetti aperti nella stanza dove è stata ritrovata la donna. Durante la ricostruzione dei fatti il figlio ha sottolineato che mancava del denaro in uno dei cassetti trovati aperti, ma la porta sembra non presentare nessun segno di effrazione.

Donna seminuda trovata morta nel suo appartamento a Roma

In queste ore, la polizia sta cercando di captare qualsiasi indizio utile che potrebbe collegare l’omicidio al figlio della donna ancora sotto interrogatorio, poiché era l’unica persona presente sulla scena del delitto. L’ipotesi del figlio è che in casa sia entrato un ladro, poiché durante la notte aveva sentito dei rumori insoliti. Ha inoltre riferito agli agenti che in settimana la madre aveva accidentalmente smarrito le chiavi di casa, ma secondo i primi accertamenti di stamane, la porta è stata trovata regolarmente chiusa.

Al momento le indagini non sono ancora terminate ma la ricostruzione fornita dal ragazzo non ha convinto gli investigatori, che sospettano fortemente che l’autore dell’omicidio sia proprio il figlio. In giornata si attendono gli esiti dei rilievi, per identificare possibili tracce di DNA, che potrebbero incastrare il presunto assassino.

 

Photo Credits: Twitter

 

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