Papa Francesco per la Giornata della Gioventù ad Auschwitz e Birkenau

La messa nel santuario di Czestochowa davanti a una folla immensa, le preghiere e il saluto di migliaia di giovani. Il racconto del viaggio del Papa in Polonia e la prima Giornata Mondiale della Gioventù di Bergoglio

La prima Giornata Mondiale della Gioventù, indetta dal Papa Francesco, ha portato il pontefice nel sud della Polonia, roccaforte della Chiesa cattolica. Un viaggio in cui la Gmg, diventata giubileo dei giovani, si mescola con appuntamenti con la società e la Chiesa polacche, durante il quale Papa Francesco pronuncerà sei discorsi, tre omelie e un Angelus. Un viaggio che, sicurezza a parte, presenta a papa Bergoglio alcune sfide sostanziali: la testimonianza di integrazione in una Europa che sembra dimentica delle sue origini, il rapporto con i giovani, che egli vuole indirizzare su strade di misericordia, e con una Chiesa che non sempre si è trovata in sintonia con la predicazione del papa latinoamericano. Se poi dalla sicurezza come problema pratico si guarda alla riflessione sull’orrore della violenza assurda di questi giorni, ecco una ulteriore sfida per il primo papa non europeo davanti alla tragedia di Auschwitz, dove i nazisti sterminarono in modo sistematico e pianificato almeno un milione e mezzo di uomini, donne e bambini, per la maggior parte ebrei.

La sfida di fare memoria del male assoluto perché l’orrore non si ripeta, e si costruiscano invece percorsi possibili di fraternità. La visita a Auschwitz e Birkenau e l’incontro con alcuni sopravvissuti all’Olocausto e con alcuni giusti tra le nazioni, il 29 luglio, – esattamente 75 anni dopo la condanna a morte del francescano Massimiliano Kolbe offertosi per essere ucciso al posto di un padre di famiglia indicato dai nazisti, e la messa del 28 nel santuario della Madonna Nera a Czestochowa in occasione del 1050esimo battesimo della Polonia, costituiscono due momenti forti del viaggio che vanno al di là della Gmg, come pure alcune visite già fissate a un ospedale pediatrico e ad alcune suore.

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