Uccisa al grido di “Allah Akbar”: arrestato 29enne francese

La 21enne è stata accoltellata in un ostello a nord del Queensland al grido di “Allah Akbar”, l’aggressore è stato fermato.

Una giovane turista inglese è stata uccisa, un suo connazionale di 30 anni è rimasto ferito: tutto al grido di “Allah Akbar” Accade in Australia, a Home Hill, una cittadina del Queensland. I giovani sono stati attaccati da un francese di 29 anni munito di visto turistico. L’attacco è avvenuto alle 23.15 (ora locale) in un ostello della gioventù per quello che la polizia del Queensland descrive come “un atto di violenza insensato”. Il vice commissario della polizia del Queensland, Steve Gollschewski, durante la conferenza stampa ha affermato: “Sembra che l’uomo abbia agito da solo”. Le forze dell’ordine hanno però sottolineato che il killer non ha legami noti con gruppi radicali.

La vittima è Mia Ayliffe Chung, una ragazza in visita in Australia, l’aggressore un francese che era già stato arrestato, come riporta il quotidiano britannico The Telegraph. Ferito in modo più lieve anche un australiano di 46 anni, intervenuto per difendere i turisti dall’assalitore. “Le prime indagini indicano elementi di natura estremista”: il grido “Allah Akbar” dell’uomo è stato confermato anche dalle registrazioni delle telecamere poste sugli elmetti degli agenti accorsi sul luogo del delitto. Durante il blitz della polizia l’uomo è stato ferito e si trova ora ricoverato in ospedale e guardato a vista dalla polizia.

L’aggressione è solo l’ultima di una lunga serie: in Virginia, per esempio, Sabato sera, allo stesso grido di “Allah akbar”, un uomo ha accoltellato due passanti. L’aggressore, subito identificato, sarebbe Wasil Farooqui, 20enne nato negli Stati Uniti. Appena arrestato ha chiesto di essere medicato nello stesso ospedale in cui erano stato portate le vittime, mostrando evidenti segni di squilibrio mentale. L’attacco, verificatosi in un complesso di appartamenti della contea di Roanoke, è al vaglio degli investigatori per trovare eventuali connessioni con gruppi terroristici.

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Photo Credits: Twitter

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