È stato ucciso Abu al-Adnani, colonna portante dell’Isis

Arriva l’annuncio di Amaq: Abu al Adnani è morto. Era considerato l’ispiratore degli attacchi in Europa. Il Pentagono conferma il raid: è stato ucciso.

L’intelligence americana lo cercava e l’ha trovato: si trovava a nord di al Bab, la cittadina siriana che accoglie uno dei centri più importanti dell’Isis. Gli Stati Uniti hanno, poi, sferrato il raid per eliminare il capo delle operazioni esterne dell’Isis, Abu Mohammed al Adnani. Lo hanno sorpreso al suo arrivo da Raqqa, al suo fianco una mezza dozzina di militanti e per tutti loro non c’è stato scampo. Sono morti, insieme al loro leader. La notizia è stata confermata.

Adnani, ha combattuto al fianco del capo dell’Isis, il califfo al-Baghdadi, in Iraq contro l’occupazione americana a metà degli anni 2000, ed era stato imprigionato per circa 6 anni a Camp Bucca, uscito dal quale si è di nuovo unito all’Isis. Nonostante tutte le battaglie, stavolta non ce l’ha fatta ed è scomparso; Adnani era considerato il capo della propaganda Isis e l’ideatore degli attentati antieuropeisti: avrebbe, tra l’altro, addestrato i terroristi che hanno compiuto le stragi di Parigi e di Bruxelles. Per questo, ora si temono nuove bombe.

Figura sfuggente quanto quella di al-Baghdadi – benché di lui circolino diverse fotografie – con una taglia di 5 milioni di  dollari sulla sua testa, Adnani sarebbe già scampato ad un raid nel gennaio di quest’anno, nel quale sarebbe però rimasto ferito. Secondo il comando congiunto iracheno, avrebbe perso molto sangue e sarebbe stato operato d’urgenza in un ospedale. Sulla sua vita non si sa molto, anche la sua età precisa appare avvolta nel mistero, essendo compresa tra i 37 e i 40 anni. Il messaggio odierno, in lingua inglese e araba, afferma che Adnani «ha subito il martirio mentre coordinava le operazioni per respingere la campagna militare contro Aleppo». Segue la minaccia di una vendetta.

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Photo Credits: Facebook

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