Concordia, la Corte d’Appello: arrivano le motivazioni della sentenza e…

Costa Concordia: I giudici che hanno condannato il comandante per il naufragio non hanno dubbi: “Era consapevole”. Poi spiegano le ragioni.

La sera del 13 gennaio 2012 alle 21:45 la Costa Concordia in navigazione da Civitavecchia a Savona per una crociera nel Mediterraneo urtò il più piccolo degli scogli de Le Scole, situato a circa 500 metri dal porto dell’Isola del Giglio, subendo uno squarcio di 70 metri nello scafo e affondando inesorabilmente. Mentre 4200 persone furono tratte in salvo, 32 persone persero la vita: il dramma italiano lo conosciamo tutti. Impossibile non ricordare la storica chiamata in cui Schettino, capitano della nave, cercava di giustificare il suo abbandono della “scena del crimine”.

Il 31 maggio la Corte d’Appello lo condannò (confermando la scelta del tribunale) a 16 anni di reclusione, oggi vengono rese pubbliche le motivazioni: “Non è in alcun modo attendibile quanto riferito dall’imputato Schettino durante l’esame dibattimentale in merito al fatto che, nel momento in cui saltava sul tetto di una lancia, egli non si era reso conto che vi erano persone ancora a bordo”. “Per di più – si legge ancora – l’imputato scendeva saltando dal tetto della lancia prima di alcuni altri ufficiali nonché del K2 Bosio che raggiungeva la scogliera a nuoto”. Schettino, dicono ancora i giudici del collegio della prima sezione penale, “dopo aver mentito al sottocapo Tosi (uno dei soccorritori, ndr) continuava a raccontare il falso anche a De Falco“, mentre “era già in salvo da diversi minuti”.
L’ex comandante era già stato condannato in primo grado l’11 febbraio 2015. Il processo – con 100 faldoni e 56.000 pagine – ebbe inizio il 9 luglio 2013 con un’udienza lampo, a causa di uno sciopero degli avvocati. Da lì, dopo 71 udienze e circa 600 ore di dibattimento, con 180 testi e 18 periti, arrivò la sentenza pronunciata dal collegio del tribunale di Grosseto il 9 febbraio 2015 al Teatro Moderno. Per Schettino nessuna speranza: “è colpevole”.

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Photo Credits: Twitter

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