L’affaire Muraro rischia di far crollare il comune di Roma

La sindaca Virginia Raggi e l’assessore all’Ambiente di Roma erano a conoscenza di un fatto: che Paola Muraro era sotto indagine

Una notizia che è stata confermata questa sera anche dalla procura di Roma, che ha ribadito: “È stata iscritta nel registro degli indagati“. E il suo nome compare dal 21 aprile di quest’anno. Tutti sostennero tuttavia che, siccome un avviso di garanzia non c’era, allora non sussistevano neppure problemi che potessero fermare una sua nomina. A parlare della questione anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che oggi da Hangzhou, dove si trovava per la prima giornata del G20 cinese, ha voluto sottolineare la differenza tra avviso di garanza e sentenza di condanna. La sindaca Raggi incalzata dalle domande ha ammesso di aver saputo che ci fosse un fascicolo aperto a nome di Muraro dalla fine di luglio, anzi “dal giorno successivo, probabilmente il 19 luglio“: Ma si tratta di una contestazione generica e non c’è ancora alcun avviso di garanzia e soprattutto abbiamo fatto questa valutazione in una riunione dove era presente anche l’ex capo di gabinetto che ci ha confortato dicendoci che era tutto troppo generico per sapere di cosa si stava parlando. Non appena si saprà qualcosa di più preciso si prenderanno provvedimenti. Le carte sono state chieste alla procura dall’assessora e dal suo legale“.

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L’affaire Muraro, insomma, fa traballare la Giunta capitolina, colpendola proprio su uno dei refrain piu’ cari del movimento: l’obbligo di dichiarare immediatamente di essere indagati, e nel caso di dimettersi. In questo caso, pero’ il sindaco prende tempo: “Al momento – ha precisato – c’e’ un fascicolo ma non si sa nulla” e anche se si conosce l’articolo del codice ambientale per il quale è indagata la Muraro, Raggi ha osservato: “Ma è molto generico. Si tratta di una contestazione generica e non c’e’ ancora nessun avviso di garanzia. Abbiamo fatto questa valutazione in una riunione anche con l’ex capo di Gabinetto, osservando che la contestazione e’ troppo generica per capire di cosa stiamo parlando. Appena sapremo meglio prenderemo provvedimenti“. Su questo punto, ha tenuto a sottolineare Raggi, siamo coerenti. Non arretreremo di un millimetro.

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