Marò: per la Corte Indiana Massimiliano Latorre può restare in Italia

È finalmente arrivato da New Delhi l’atteso ‘via libera’ alla permanenza in Italia di Massimiliano Latorre. La Corte Suprema indiana ha deciso che il fuciliere di Marina rimarra’ in Italia fino a conclusione dell’arbitrato internazionale

Il fuciliere Massimiliano Latorre resterà in Italia fino alla fine dell’arbitrato internazionale all’Aja, sostanzialmente con le stesse condizioni già disposte per l’altro marò Salvatore Girone. Lo ha deciso oggi la Corte suprema di New Delhi.
La seduta odierna nell’aula n.2 della Corte Suprema si è svolta secondo le previsioni perché, oralmente, già il 20 settembre scorso il rappresentante legale del governo indiano aveva anticipato ai giudici di non avere obiezioni alla permanenza di Latorre in Italia.

Marò: per la Corte Indiana Massimiliano Latorre può restare in Italia

Illustrando oggi il memorandum sottoposto dal governo di New Delhi alla Corte, ha confermato l’accordo ad equiparare la situazione di Latorre a quella di Girone, sottolineando però l’importanza delle condizioni da fissare nella modifica della sua libertà provvisoria. “Ricordo – ha detto – che la Corte permanente di arbitrato dell’Aja ha stabilito che i due Fucilieri restano provvisoriamente sotto la responsabilità di questa Corte Suprema. Ed il governo vuole essere certo che, qualora la sentenza riconosca all’India la giurisdizione sul caso, essi ritornino“. Detto questo la Corte ha accettato la richiesta dei legali italiani ed ha posto per Latorre le stesse condizioni di Girone riguardanti garanzie scritte individuali e dello Stato italiano, consegna del passaporto, passaggio una volta al mese in un commissariato e un rapporto trimestrale italiano sulla situazione. L’India a sua volta dovrà ogni tre mesi inviare alla Corte Suprema un resoconto sull’evoluzione dell’arbitrato in corso all’Aja. Una sentenza in questo ambito non è attesa prima della fine del 2018.
La Farnesina accoglie con soddisfazione la decisione odierna della Corte Suprema indiana. Si tratta, si legge in una nota, di un passaggio importante che riconosce l’impegno intrapreso dal governo italiano con il ricorso all’arbitrato internazionale per fare valere le ragioni dei nostri due fucilieri di Marina. Con identico impegno, conclude il comunicato, l’Italia affrontera’ i prossimi passaggi del procedimento arbitrale, che entra ora nel merito del caso della Enrica Lexie.

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