La storia del celebre rapper italiano che si è unito all’Isis

Gli Stati Uniti hanno catalogato Anas El Abboubi, il rapper italiano, come terrorista che combatte con il Daesh in Siria e hanno imposto dure sanzioni su di lui.

In molti ricordavano il suo rap, il suo accento, la sua grinta, ma nessuno si aspettava che sarebbe finito tra le fila dei combattenti di Daesh. Da circa 15 anni viveva con la famiglia a Vobarno in Valle Sabbia, nel Bresciano. Lo avevano arrestato perché sospettavano volesse compiere un atto terroristico nel Nord Italia ed era accusato di proselitismo per la causa della jihad. Era un famoso rapper ed ora è accusato di terrorismo internazionale. Anas El Abboubi è finito in cella nel 2013 e poi rilasciato, è da poco stato inserito nella speciale lista dei terroristi internazionali stilata dal Dipartimento di Stato Usa, che attualmente conta una cinquantina di combattenti stranieri di origine italiana che starebbero attualmente combattendo in Siria per conto dell’Isis.

Lo ha detto il Dipartimento di Stato americano in un comunicato stampa: “Il Dipartimento di Stato ha designato Anas El Abboubi come Specially Designated Global Terrorist… che prevede sanzioni a persone straniere e gruppi per aver commesso, o rappresentano un rischio significativo di commettere, atti di terrorismo”.
L’amministrazione firmata Obama ha imposto sanzioni sul celebre Anas El Abboubi, oggi 24 enne, che ha lasciato l’Italia ed èpartito per la Siria per unirsi allo Stato islamico.
Nel nostro Paese è noto come Mc Khalif. Il ragazzo arrestato, fu scarcerato dopo poche settimane. Per i giudici del tribunale del Riesame, non c’erano «gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione del reato». Nel gennaio del 2014 si sono poi perse le sue tracce, ma Anas El Abboubi ha continuato fino all’agosto successivo a postare frasi inquietanti sul suo profilo Facebook, come: «il mio datore di lavoro è la Jihad» corredate da sue foto con un kalashnikov in mano.
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Photo Credits: Facebook

 

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