Friuli, sfrutta donne italiane e le fa prostituire: arrestato un contadino

L’uomo bloccato dalla polizia a Pordenone: secondo le accuse avrebbe gestito un’attività di prostituzione da parte di donne italiane in difficoltà economica.

Un agricoltore, R. N., è stato arrestato a Pordenone con una pesante accusa: avrebbe indotto alla prostituzione donne italiane in difficoltà economica, per poi sfruttarle incassando i proventi. La notizia è riportata dal Messaggero online. Il giro di prostituzione è stato scoperto dalla squadra mobile della città friulana. Tutto nasce dalle indagini su una rapina. Nel 2015 una donna viene rapinata nell’appartamento in cui vive, a Pordenone appunto. Tre uomini la picchiano e la costringono a consegnare una somma notevole: 14 mila euro. Gli uomini della polizia comprendono che dietro quella violenta aggressione c’è qualcosa di più grave. Si comincia a indagare e si scopre un filone nuovo, legato allo sfruttamento della prostituzione che riguarda anche donne italiane che vengono indotte a vendersi per superare difficoltà economiche.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Matteo Campagnaro hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa dal gip Roberta Bolzoni nei confronti di R. N. al quale il gip ha imposto l’obbligo di dimora con il divieto di uscire nelle ore notturne. L’uomo è indagato per l’ipotesi di induzione e sfruttamento della prostituzione. Gli uomini del vicequestore aggiunto Silvio Esposito – riporta il Messaggero – hanno però approfondito quanto denunciato da una delle quattro donne (tutte italiane sui cinquant’anni) che sarebbero state sfruttate dall’agricoltore.

Lo hanno intercettato e pedinato per scoprire che aveva messo a disposizione un appartamento a Sacile e coordinava l’attività di prostituzione tra le province di Pordenone, Treviso e Conegliano, località in cui le donne operavano. Gli incontri con i clienti avvenivano in appartamenti, ma anche in locali notturni (night) e cinema a luci rosse che si trovano nel Portogruarese. Con la collaborazione dei colleghi di Treviso, Gorizia e del Commissariato di Conegliano, la Mobile pordenonese ha perquisito a suo tempo gli appartamenti in cui le donne incontravano i clienti. È stata sequestrata diversa oggettistica da sexy shop. Il giro d’affari sarebbe stato rilevante: le prestazioni sessuali, da quanto riferito dalle donne sfruttate che hanno collaborato con gli inquirenti, andavano dai 200 ai 300 euro. A breve l’interrogatorio di garanzia per l’agricoltore.

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Photo credits: Twitter Facebook

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