Esplosioni in un mercato di fuochi d’artificio: almeno 31 morti e più di 70 feriti

Diverse deflagrazioni sono avvenute in un mercatino in Messico, distruggendo le 300 bancarelle che erano state allestite e provocando morti e feriti.

Una tragedia quella avvenuta in Messico, nel mercato di Tultepec, una cittadina situata a 40 chilometri a nord di Città del Messico. Si sono verificate sei esplosioni che hanno raso al suolo le circa 300 bancarelle allestite per vendere fuochi d’artificio in vista delle festività, e adesso non rimane più nulla, se non macerie e polvere. Ma il bilancio più drammatico è quello delle persone coinvolte, un numero molto alto a causa della massiccia presenza all’interno del mercato “San Pablito” al momento delle deflagrazioni: per adesso si contano 31 morti e oltre 70 feriti.

Come riportato dalle fonti locali, l’episodio è stato simile ad un bombardamento, scatenato dalle 300 tonnellate di esplosivi che si trovavano sul posto, che hanno provocato uno scenario raccapricciante. Diversi bambini hanno riportato ustioni su oltre il 9o% del corpo e sono stati trasferiti d’urgenza alle cliniche della città texana di Galveston, come riferito dal governatore dello Stato del Messico, Eruviel Avila. Quest’ultimo ha poi assicurato che i responsabili saranno presto individuati, ma in realtà non si conoscono ancora le cause che hanno prodotto questa strage e la procura federale ha aperto un’inchiesta.

San Pablito” è il luogo dove vengono venduti circa l’80% dei fuochi d’artificio di tutto il Messico, e 2 mila persone si erano recate sul posto per fare degli acquisti. La cittadina di Tultepec fonda la propria economia proprio sul commercio del materiale pirotecnico che, tuttavia, dovrebbe prevedere norme di sicurezza molte rigide. Invece, anche in passato si erano registrati degli incidenti: nel settembre del 2006 la parte più antica del mercatino era stata devastata da un incendio, e qualche mese più tardi si erano verificate delle esplosioni, che fortunatamente non avevano provocato nessun morto. Questa volta, purtroppo, la situazione è ben diversa e, probabilmente, destinata ad essere aggiornata.

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Photo Credits: Facebook

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