Addio al neuropsichiatra Massimo Fagioli, guru della sinistra

Massimo Fagioli è morto: avrebbe compiuto in maggio 86 anni. Ascolano, da tanti anni a Roma, è stato celebre per la sua eccentricità e le sue teorie anti freudiane. Fu espulso dalla Società psicoanalitica italiana ma seppe costruire un suo percorso scientifico e divenne il guru di una generazione

È morto Massimo Fagioli, neuropsichiatra, scrittore, intellettuale. Avrebbe compiuto fra pochi mesi 86 anni. Era nato a Monte Gilberto, in provincia di Ascoli Piceno, il 19 maggio del 1931. È stato il fondatore di una scuola di psicanalisi basata sulla lettura dei sogni e il ritorno all’esperienza della nascita. Diceva spesso: “Ho interpretato centomila sogni”. Laureato in medicina a pieni voti nel 1956, specializzazione in neuropsichiatria, prima ebbe esperienze nei manicomi, poi gli fu affidata la guida di una comunità terapeutica in Svizzera.

Quindi l’ingresso nella Società psicanalitica italiana, ma anche, più tardi, l’espulsione dalla Società psicanalitica italiana. La svolta della sua vita professionale avvenne alla metà degli anni ’70, quando cominciò a sostenere pubblicamente “che le teorie freudiane sono tutte fregnacce”, come ricorda Repubblica.it. Sono gli stessi anni in cui comincia a tenere celebri seminari all’università di Roma. Da quel successo nacquero anche una rivista, “Il sogno della farfalla”, trimestrale di psichiatria e psicoterapia, e una libreria, “Amore e psiche”, specializzata nella diffusione dei testi di una casa editrice, Nuove edizioni romane, che pubblicava le opere di Fagioli, autore di numerosi libri.

La prima ribalta mediatica risale alla metà degli anni Ottanta. All’uscita del film “Il diavolo in corpo” lo psicanalista fu accusato di aver plagiato il regista Marco Bellocchio. Cinque anni dopo, sempre con Bellocchio, Fagioli firma la sceneggiatura de “La condanna”: l’accusa, stavolta, è di apologia dello stupro. Nel 1998 Fagioli ha invece realizzato un film tutto suo (regista, sceneggiatore, attore, autore delle musiche), “Il cielo della luna”. Dal cinema era passato all’architettura. Fagioli ha partecipato alla sistemazione della libreria Amore e Psiche, alla realizzazione di una palazzina, al restyling di una piazza capitolina incentrata su una scultura spiazzante. “E ho all’attivo anche una trentina di appartamenti. Diciamo che per me è un hobby”. Una vita politica intensa la sua. Sempre all’insegna dell’impegno a sinistra.

Addio al neuropsichiatra Massimo Fagioli
Il regista Marco Bellocchio col quale Massimo Fagioli lavorò in più film

Photo credits: Twitter

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