Shock in neonatologia, infermiera licenziata perchè dormiva durante il turno

Perugia, licenziata senza preavviso infermiera che in turno di notte si addormenta e ignora l’allarme di una incubatrice. La neonata è stata rianimata dalle colleghe di un’altra sezione.

Un’infermiera del reparto di neonatologia dell’ospedale di Perugia è stata licenziata perchè sorpresa a dormire durante il turno di notte mentre una bimba, nel reparto di terapia semintensiva, aveva bisogno d’aiuto. L’episodio è avvenuto a ottobre ma il provvedimento disciplinare è stato adottato meno di un mese fa quando sono terminate le indagini interne. Secondo quanto si apprende l’infermiera non è intervenuta nonostante il suono ripetuto dell’allarme che segnalava criticità nella bimba. I parametri instabili della piccola paziente in incubatrice, tra cui la frequenza cardiaca, venivano infatti costantemente monitorati dalle macchine che hanno lanciato l’allarme.

Due colleghe in servizio nella sezione a fianco quella notte hanno udito il fischio ripetuto del campanello e sono intervenute in situazione di emergenza. Al loro arrivo hanno trovato l’infermiera che dormiva su di un materasso poggiato a terra. Le colleghe hanno provveduto tempestivamente con avvisare il medico di guardia per poi iniziare le manovre rianimatorie. Successivamente la neonata è stata trasferita all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze nel reparto di rianimazione.

Nel corso dell’indagine interna che ha portato all’emissione del provvedimento disciplinare sono state acquisite le testimonianze di almeno cinque persone tra medici e infermieri presenti quella sera. E’ stato inoltre trovato, al momento delle indagini, un materasso sul quale si ipotizza si sia addormentata l’infermiera in turno e che a causa del sonno aveva ignorato il pericolo. Il licenziamento senza preavviso – a causa della gravità di quanto riscontrato – è stato disposto dall’Ufficio procedimenti disciplinari, organo terzo dell’Azienda ospedaliera che ha la competenza su questo tipo di atti. L’avvocato che difende la donna ha chiesto di accedere agli atti in vista del ricorso contro il provvedimento.

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