Voucher lavoro: abrogazione totale dal 2018. Salta il referendum

Si va verso la definitiva abolizione dei buoni lavoro, i voucher. Fino al 31 dicembre resta la possibilità di usufruirne, dal 2018 non più. Sarà quindi revocato il referendum del 28 maggio. E arrivano i primi assegni di ricollocazione

Oggi, venerdì 17 marzo, il Consiglio dei ministri è chiamato ad abolire i buoni lavoro – i cosiddetti voucher – dopo che ieri la Commissione Lavoro della Camera ha approvato un testo che va in questa direzione. Abrogazione totale, dunque: i voucher si apprestano ad essere cancellati e così salterebbe il referendum promosso dalla Cgil, la cui data è già stata fissata al 28 maggio. Se l’intervento dell’esecutivo, dice il segretario generale Susanna Camusso, “dovesse corrispondere” al quesito referendario “lo considereremmo uno straordinario risultato ma, come noto, deve essere una legge”.

L’ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE

Partono, intanto, le prime 30 mila lettere per gli assegni di ricollocazione, la novità introdotta dal Jobs act, rivolte ai disoccupati in cerca di un nuovo impiego, annunciate dal premier Paolo Gentiloni da Avellino, dove giovedì 16 marzo ha visitato il Centro per l’impiego insieme al presidente dell’Anpal (la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), Maurizio Del Conte. “Sono il 10% del totale di quelle che verranno inviate a regime”, ha detto il presidente del Consiglio.

QUALE IMPORTO E COME FUNZIONA

L’assegno di ricollocazione è compreso tra i 250 e i 5.000 euro, a seconda dell’occupabilità del lavoratore e del contratto che si ottiene, e potrà essere “speso” per usufruire di servizi di “assistenza intensiva” alla ricollocazione presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro accreditata. È “la prima misura nazionale di politica attiva – rimarca Del Conte – e rappresenta per il nostro Paese un radicale cambio di prospettiva”.

CORSA AGLI ULTIMI VOUCHER

Tornando ai voucher, il testo della commissione Lavoro della Camera prevede un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 per permettere di utilizzarli a chi li ha già acquistati. In questo lasso di tempo, ha fatto sapere il capogruppo Pd Ettore Rosato, “lavoriamo per nuove norme che mettano uno strumento a disposizione delle famiglie per pagare ciò che oggi si paga con i voucher e delle imprese per accedere in modo più semplice al mercato del lavoro”. E su questi nuovi strumenti “apriremo un confronto con le parti sociali”.

“ABOLIZIONE TOTALE? UN ERRORE”

Passa, dunque, sui voucher la linea della maggioranza per l’intervento radicale. Ma il dibattito politico resta aperto. “Pare che il Governo salti il fosso e cancelli totalmente i voucher, andando forse oltre quello che è il ragionevole. Evidentemente c’è paura del referendum”, dice Pierluigi Bersani. Dall’altro ramo del Parlamento, il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, parla di “balzo indietro” e di “schizofrenia legislativa”. È un “governo allo sbando e terrorizzato dal voto popolare”, attaccano i deputati M5S della commissione Lavoro.

APPALTI, IL QUESITO SULLA RESPONSABILITA’ SOLIDALE

Susanna Camusso e il capo della Fiomo, Maurizio Landini, continuano a puntare l’attenzione però anche sull’altro quesito referendario, la cui data resta fissata al 28 maggio, per la reintroduzione della responsabilità solidale negli appalti, che riguarda “milioni di persone”. E sulla reintroduzione del reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo: “Noi abbiamo intenzione di continuare la battaglia sul Jobs act”, ribadisce Landini. La campagna elettorale “va avanti”, insiste Camusso.

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