Maria Chindamo: scomparso nella stessa zona un agricoltore, il collegamento shock tra i due casi

Scomparso un anziano agricoltore nella stessa zona di Maria Chindamo a soli 5 mesi di distanza da quest’ultima: forse era un testimone scomodo? Nel frattempo, l’ultimo compagno della donna lancia pesanti accuse.

Continuano le ricerche di Maria Chindamo, l’imprenditrice agricola di 44 anni, madre di tre figli, scomparsa il 6 maggio del 2016 a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Secondo gli inquirenti la donna è morta e il suo cadavere potrebbe trovarsi nelle campagne attorno alla sua proprietà, dove è stata rinvenuta sua l’auto. Probabilmente legato al giallo di Maria Chindamo, vi è anche la scomparsa di un pensionato agricoltore, proprietario di un terreno sito nella campagna di Laureana di Borrello, accanto a quello in cui gli inquirenti scavano in cerca del corpo della donna.

Il 16 ottobre del 2016, 5 mesi dopo la sparizione di Maria Chindamo, scompare nella stessa zona della donna anche un pensionato: una coincidenza? Il signor Vincenzo, agricoltore in pensione, è proprietario di un terreno sito nella campagna accanto a quella in cui gli inquirenti scavano in cerca del corpo della donna. Tra le ipotesi esposte nel programma Quarto Grado, vi è quella che l’anziano possa aver visto quanto accaduto all’imprenditrice agricola o magari sia stato testimone dell’occultamento del cadavere della povera Maria. Le due scomparse sono collegate? Qualcuno ha davvero messo a tacere per sempre il signor Vincenzo?

Durante la trasmissione di Rete4 è inoltre emerso un probabile movente relativo al possibile omicidio di Maria Chindamo: la relazione sentimentale con un agente di polizia, amico del marito, di cui la donna si era profondamente innamorata. Proprio per questo motivo, stando quanto detto nello studio di Quarto Grado, Maria Chindamo aveva deciso di separarsi. Il marito non accettò tale decisione della donna e si suicidò esattamente il 6 maggio del 2015, un anno prima della scomparsa della moglie. Si è ipotizzato che l’imprenditrice sia stata uccisa per vendetta, per aver tradito e portato avanti una relazione sentimentale iniziata quando era ancora sposata. Logicamente sono solo ipotesi, in quanto non si hanno altre prove oltre alle tracce di sangue rinvenute sull’automobile di Maria Chindamo. Alessandra Borgia, di Quarto Grado, ha provato a mettersi in contatto con l’ultimo compagno della donna, il quale le ha risposto: “Capisco che lei fa il suo lavoro, ma mi creda, per me non è semplice vivere con un ricordo presente tutti i giorni… il ricordo di chi amo e la consapevolezza che per colpa dell’ignoranza non c’è più. La invito nuovamente a demordere e di lasciarmi in pace, se così si può definire la mia esistenza”.

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