Omicidio Luca Varani, prima udienza per Marco Prato: ennesimo rinvio

Slittata nuovamente la prima udienza per il processo di Marco Prato, accusato dell’omicidio di Luca Varani, ucciso brutalmente il 4 marzo 2016 in un appartamento di Roma. I genitori della vittima protestano davanti al Tribunale: “Vogliamo giustizia per Luca”.

Nella giornata del 12 giugno 2017 prenderà il via il processo di primo grado con rito ordinario a carico di Marco Prato, il 30enne romano indagato insieme a Manuel Foffo per la morte di Luca Varani. Il giovane 23enne fu massacrato il 4 marzo 2016 nell’appartamento di Foffo, al culmine di un festino a base di alcool e droga al quale avevano dato inizio gli arrestati. Manuel Foffo, a differenza di Marco Prato, ha scelto di essere processato con rito abbreviato al fine di evitare la condanna all’ergastolo. Il ragazzo è stato attualmente processato e condannato a 30 anni di carcere per il delitto di Luca Varani. La difesa di Prato, probabilmente, nell’udienza farà leva sulla tesi secondo la quale il loro assistito non sarebbe riuscito a sottrarsi dal “gioco” messo in atto dall’amico, in quanto succube della forte personalità del coetaneo già condannato.

L’accusa a carico di Marco Prato, pari a quella dell’amico Manuel Foffo, è di omicidio volontario aggravato. La Procura di Roma ha stabilito che, quanto commesso dai due giovani, sia stato un assassinio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Nel corso del processo per Marco Prato, che inizierà oggi 12 giugno, non si esclude che la difesa del giovane pr romano si basi sulla tesi sostenuta da Prato: a compiere l’omicidio è stato solo Manuel Foffo, scaricando così tutte le responsabilità del delitto di Luca Varani sul proprietario dell’appartamento, diventato la scena dell’orribile crimine. Marco Prato ha sempre sostenuto di non aver ucciso Luca: “La verità è che non sono riuscito a fermare Manuel“, ciò a causa dell’enorme fascino che subiva da Foffo. Proprio alla luce di questa rivelazione, il pr romano non ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato bensì con il rito ordinario, pur rischiando l’ergastolo: una condanna che potrebbe concretizzarsi al termine del processo a suo carico.

Il delitto di Luca Varani è stato definito come uno degli omicidi più cruenti degli ultimi anni. Secondo quanto sostenuto dalla Procura di Roma, Luca Varani è stato attratto con l’inganno nell’appartamento di Manuel Foffo, dove fu drogato con un cocktail micidiale che lo stordì.Successivamente venne torturato, per mano dei due trentenni, provocandogli una morte lenta e atroce. Dall’autopsia è emerso che ad uccidere Luca furono oltre 100 colpi di martellate e coltellate inflitti sul suo corpo. A porre fine alla sua vita fu però la coltellata dritta al cuore.

AGGIORNAMENTO 12 GIUGNO 2017, ORE 13.35: È stata rinviata al prossimo 21 giugno il processo nei confronti di Marco Prato, accusato insieme a Manuel Foffo dell’omicidio volontario aggravato di Luca Varani. Il rinvio è dovuto all’adesione dei difensori di Prato alla nuova astensione dalle udienze proclamata dall’Unione delle Camere Penali da lunedì 12 fino a venerdì 16 giugno 2017. La presidente della corte, Anna Argento, ha preso atto dell’adesione all’astensione, manifestata dall’avvocato Pasquale Bartolo con il consenso del suo assistito. Già la scorsa udienza, fissata per il 10 aprile, era stata rinviata per sciopero dei penalisti.

I genitori di Luca Varani, nella mattinata del 12 giugno, hanno manifestato davanti al Palazzo di Giustizia esponendo lo striscione “Noi siamo Luca, giustizia per Luca Varani”. La mamma, come riporta La Repubblica.it, ha dichiarato: “Chiediamo l’ergastolo per entrambi perché sono stati commessi fatti atroci e disumani e non possiamo accettare, come è successo per Foffo, una condanna a 30 anni. Noi abbiamo paura che non emerga davvero quello che è successo. Vogliamo essere tutelati dalla giustizia e siamo qui per tenere viva l’attenzione. Con questo processo speriamo in una sentenza diversa, parliamo di due persone che hanno messo in atto torture indicibili”.

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