Tragedia al Luna Park: giovane mamma precipita dalla Sling Shot a 20 metri e muore

Sarà un’inchiesta della procura di Ascoli a tentare di chiarire come e perché improvvisamente da una capsula gravitazionale “Sling Shot” del Luna Park di San Benedetto del Tronto una ragazza di 27 anni sia caduta nel vuoto. La donna è morta pochi istanti dopo.

Shock a San Benedetto del Tronto, nelle Marche. Una ragazza del posto di 27 anni, Francesca Galazzo, è morta nella serata di ieri 14 luglio in un incidente avvenuto in un Luna Park poco dopo le 23. La ragazza è precipitata da circa 20 metri di altezza nel vuoto, dopo essere salita su una delle attrazioni. Con lei c’era un’amica. Entrambe, stando ai primi accertamenti, sembra fossero assicurate ai rispettivi supporti. Il nome dell’attrazione è Sling Shot, una capsula gravitazionale in cui si può salire al massimo in due (nella foto in alto).

L’IMPROVVISA CADUTA

Tuttavia a un certo punto la ragazza è rimasta sganciata precipitando nel vuoto sotto gli occhi di decine di presenti. Cosa è successo? C’è una prima ipotesi: Francesca potrebbe avere subito una crisi di panico e, nell’agitazione del momento, essersi slacciata i supporti di sicurezza precipitando al suolo. Si tratta tuttavia soltanto di una ipotesi.

LA GENTE LANCIA L’ALLARME

La 27enne, giovane mamma di un bambino di due anni e mezzo, dopo essere precipitata è apparsa subito in gravissime condizioni. Il fatto è accaduto dinanzi a tutti gli avventori del Luna Park, e proprio alcuni di essi hanno dato l’allarme al 118. Sul posto sono giunti in breve i sanitari partiti dalla vicina postazione Potes, che hanno messo in atto tutte le possibili manovre di rianimazione, ma per la giovane sambenedettese purtroppo non c’era già più nulla da fare.

AUTOPSIA E INCHIESTA

Pochi istanti dopo la caduta la giovane è morta, a seguito, hanno rilevato i sanitari, delle gravissime lesioni riportate. La Procura di Ascoli Piceno ha disposto il sequestro della giostra, la capsula gravitazionale Sling Shot, dalla quale è precipitata la 27enne. Sul posto anche il medico legale per una prima ricognizione in attesa che venga fissata l’autopsia. Sarà l’inchiesta della magistratura ascolana a stabilire se, e cosa, non ha funzionato nel dispositivo di sicurezza al quale la donna era stata agganciata prima che l’attrazione venisse messa in movimento dal personale preposto. Sul posto, oltre al personale del 118 che ha tentato invano di rianimare la donna, anche vigili del fuoco, polizia e carabinieri.

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