Sopravvissuta al tentato omicidio dell’ex, Maria Tino muore per mano del suo “salvatore”

Maria Tino pensava di aver trovato la serenità dopo il tentato omicidio subito dell’ex marito ma anche il suo nuovo compagno, Massimo Bianchi, si è dimostrato violento: lei lo ha lasciato ma lui l’ha uccide in piazza. 

Una storia tragica quella di Maria Tino, 49enne sarta e madre di due figli che viveva a Dragoni, in provincia di Caserta. La donna era miracolosamente sopravvissuta al tentato omicidio da parte dell’ex marito, Angelo Gabriele Rugiero, ed il suo angelo custode, in quel drammatico episodio, si è poi rivelato essere il futuro assassino. Il suo nuovo compagno, Massimo Bianchi, ha posto fine alla vita della donna. Il movente che l’ha spinto al folle gesto è il più classico di tutti i femminicidi: l’ossessiva gelosia. Maria Tino, quando la possessività dell’uomo era diventata eccessiva e i litigi sempre più frequenti, aveva deciso di non rivivere per la seconda volta una relazione malata e lo aveva lasciato. Bianchi non ha accetto la scelta della donna e ha pianificato una trappola per ucciderla. Dopo aver compiuto l’omicidio, l’uomo è rimasto vicino al corpo senza vita di Maria in attesa dei carabinieri.

La vita di Maria Tino è stata segnata da amori sbagliati, violenti. L’ex marito e padre dei suoi due figli, il 18 agosto del 2016, ha tentato di ucciderla dopo aver ascoltato una chiamata tra lei e Massimo Bianchi: con il quale aveva iniziato a frequentarsi. Venticinque le coltellate che le ha inferto, tutte ascoltate telefonicamente da quello che poi, dopo meno di un anno, si è rivelato essere il suo assassino. Proprio Massimo Bianchi, quella voltaha chiamato i soccorsi, strappando Maria dalla morsa della morte. Purtroppo però il “salvatore” dopo pochi mesi si è rivelato essere violento.

L’ennesimo amore malato per Maria Tino. Come riporta il settimanale di Andrea Biavardi, Bianchi, vista la decisione della donna di troncare il loro rapporto, era ossessionato dal pensiero che Maria potesse aver intrapreso una nuova relazione. Poco prima del delitto, avvenuto il 13 luglio 2017, l’ha pedinata giorno e notte, ma la Tino non aveva alcuna relazione segreta. L’uomo, ossessionato dalla gelosia, le ha chiesto un appuntamento: “Se davvero mi vuoi lasciare, allora incontriamoci per l’ultima volta“. “Ok, ci vediamo questo pomeriggio. Mi faccio trovare seduta sulla panchina in piazza“, questa la risposta di Maria che ha accettato visto le parole pacate di Salvatore. Bianchi ha lascito che fosse la Tino ad arrivare per prima all’appuntamento. Una volta giunto in piazza, si è avvicinato a Maria e ha estratto l’arma. Gli implori della donna non sono serviti. Tre i colpi sparati da Massimo Bianchi dalla sua calibro 7.65, detenuta legalmente nonostante il porto d’armi scaduto da anni. Per Maria Tino non c’è stato nulla da fare: è morta sul colpo.

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