La mamma di Emanuele Morganti, il ventenne ucciso brutalmente ad Alatri fuori una discoteca, è stata insultata e minacciata per una frase in ricordo del figlio scritta sul muro di quello che era il locale.
Sono passati quattro mesi dal brutale omicidio di Emanuele Morganti, il ventenne di Tecchiena pestato fino alla morte da un gruppo di persone fuori la discoteca Mirò Music Club, nel centro di Alatri, nella notte tra il 24 e il 25 marzo 2017. Numerose le testimonianze di affetto e di solidarietà nei confronti della famiglia del giovane. Come sempre, però, vi sono “due fazioni”: chi lotta con la famiglia per la giustizia e chi, invece, prova astio verso un ragazzo che ormai non c’è più. L’ultimo episodio negativo risale a pochi giorni fa, come riportato da il Secolo d’Italia. La madre di Emanuele Morganti, proprio in memoria del figlio, ha scritto una scritta sul muro di quella che era la discoteca di Alatri, ormai chiusa. Proprio quel messaggio l’ha resa oggetto di insulti e minacce di denuncia in quanto stava rovinando una proprietà privata.
Una famiglia distrutta, che cerca di andare avanti, giorno dopo giorno, per ricevere giustizia per Emanuele. Nella piazza in cui si affacciava il locale, dove è morto il giovane di Tecchiena, sono molte le frasi scritte sul muro che ricordano il ragazzo e che esprimono affetto e solidarietà da parte della città. Non è la prima volta che i familiari di Emanuele Morganti subiscono violenze da parte di terze persone dopo la morte del loro amato figlio: come gli insulti susseguitesi su Facebook nelle ore successive al pestaggio e alla successiva morte del giovane. La signora Lucia, proprio per ricordare suo figlio, si è recata nei giorni scorsi nella piazza teatro dell’omicidio. Proprio su quel muro, dove vi sono altre dediche in favore di Emanuele, ha scritto: “Cosa avete fatto a mio figlio? Cosa avete fatto? Ti amo, mamma”. Un cittadino, che ha assistito alla scena, ha aggredito verbalmente la madre del giovane di Tecchiena, anche dopo che la donna ha spiegato chi fosse, continuando ad alzare i toni e a minacciarla di chiamare i Carabinieri per aver rovinato una proprietà privata. A quel punto la mamma di Emanuele Morganti, come riporta il Secolo d’Italia, in lacrime, ha iniziato ad urlare chiedendo perché quella sera durante la rissa in piazza, in cui il figlio è stato brutalmente picchiato, nessuno ha chiamato i Carabinieri.
Le indagini sulla morte del ventenne di Tecchiena continuano senza sosta ma, per il momento, non vi sono novità. Recentemente due degli 8 indagati per l’omicidio di Emanuele Morganti hanno chiesto di parlare con il procuratore Giuseppe De Falco, ma le dichiarazioni dei fratellastri, Paolo Palmisani e Mario Castagnacci, non sono state ritenute attendibili.
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