Attentato a Barcellona: tre le vittime italiane. Colpiti turisti di 34 Paesi. Caccia all’ultimo terrorista

Oltre a Bruno Gulotta, 35 anni, e Luca Russo, 25 anni, una donna italo-argentina, Carmen Lopardo, 80 anni, ha perso la vita nell’attentato sulla Rambla. Colpiti turisti di 34 diversi Paesi. Disperso un bimbo anglo-australiano. Si cerca un terrorista che sarebbe riuscito a fuggire in Francia.

Caccia all’uomo in Spagna e in Francia a colui che potrebbe essere non solo l’ultimo componente della cellula terroristica responsabile degli attentati in Catalogna, ma anche l’autista del furgone che giovedì pomeriggio ha falciato i passanti sulla Rambla di Barcellona riuscendo poi a dileguarsi. Si tratta del 22enne Younes Abouyaaqoub. Alcuni terroristi del gruppo di fuoco sarebbero però stati uccisi nella sparatoria di Cambrils. Tra questi anche Moussa Oukabir, 17 anni. Altre quattro persone sono invece finite in carcere, fra cui il fratello di Moussa, Driss. La cellula di una decina di persone sarebbe praticamente smantellata. 

BRUNO HA SALVATO LA VITA AI SUOI FIGLI

E sono tre le vittime italiane: oltre a Bruno Gulotta, 35enne di Legnano (Milano), e a Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa (Vicenza), c’è anche Carmen Lopardo, 80 anni, da più di 60 residente in Argentina, originaria della provincia di Potenza. Gulotta, racconta la moglie, si è messo davanti ai figli di 7 mesi e 6 anni salvandoli dalla corsa del van. Russo si trovava nella città catalana con la ragazza, ferita e ancora in ospedale. “Aiutatemi a riportarlo a casa” chiede la sorella del giovane veneto.

COLPITI TURISTI DI 34 NAZIONI, UN BIMBO DISPERSO

Una strage di turisti che ha coinvolto 34 diverse nazionalità, tra morti e feriti, tra cui francesi, tedeschi, britannici, belgi, cubani e cinesi. E poi ci sono i dispersi, come il bimbo di sette anni, Julian Cadman, di doppia nazionalità britannica e australiana, di cui si sono perse le tracce dopo l’attacco. Dramma e angoscia, ma anche speranza. Sui tweet disperati di parenti e amici scorre il volto sorridente del piccolo. “Questo bimbo è scomparso, ritwittate questa foto per ritrovare questo piccolo angelo”, hanno postato i familiari di Julian. Il bambino era in vacanza con la famiglia e stava passeggiando sulla Rambla quando il van si è scagliato contro la gente e lo ha “separato dalla sua mamma”, si legge sul social network.

Aggiornamento ore 15.20: Julian Cadman, il bimbo australiano di sette anni disperso nell’attacco, è stato trovato vivo. Julian era con la madre, rimasta ferita gravemente nell’attentato.

I TERRORISTI “RAGAZZINI”

Terroristi ragazzini, esplosivo e un camion-bomba: erano questi gli elementi del jihad per compiere un’ecatombe in Spagna. Un piano saltato, dirottato su un attacco “più rudimentale”. Mercoledì in tarda serata un boato scuote la cittadina di Alcanar, un centinaio di chilometri a sud di Barcellona: una persona muore e altre sette rimangono ferite. Gli agenti intervengono e pensano a una fuga di gas. Passano le ore e la Spagna viene messa a ferro e fuoco da una cellula che l’Isis rivendica come propria, a Barcellona e Cambrils. Il gruppo di fuoco è composto da minorenni e ventenni, li hanno subito ribattezzati baby-terroristi. Uno di loro, Moussa Oukabir, ha solo 17 anni.

Younes Abouyaaqoub, 22 anni, il presunto terrorista ancora ricercato per l’attentato di Barcellona

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Photo credits: Twitter

 

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