Mentre l’uragano Irma infuria e devasta i Caraibi, di fronte, sulla costa occidentale del Messico, si temono le onde alte del mare, sebbene sia ufficialmente rientrato dopo lunghe ore l’allarme tsunami. Scatenato da un sisma molto forte che nella notte fra giovedì 7 e venerdì 8 settembre ha colpito il Paese centroamericano. Oltre 60 i morti ma il bilancio sembra destinato a crescere. Per il presidente messicano, Enrique Pena Nieto, si tratta del terremoto “più forte degli ultimi 100 anni”.
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SABATO 9 SETTEMBRE – Sale ad almeno 61 il numero delle vittime.
Ore 15:22 – Un nuovo, parziale, bilancio indica in almeno 26 i morti, di cui due bambini. Lo riporta la Bbc online. Il governatore dello Stato di Oaxaca, Alejandro Murat, ha detto che 20 persone sono morte nel suo Stato, incluse 17 nella cittadina di Juchitán. Altre quattro persone sono decedute nello Stato del Chiapas ed un bambino e un neonato nello Stato di Tabasco.
Ore 13:55 – L’allarme tsunami è ufficialmente rientrato in tarda mattinata (ore italiane). Nonostante ciò, il governatore del Chiapas Manuel Velasco ha chiesto di evacuare comunque le aree abitate della costa perché sono state registrate onde molto alte dal Centro di allerta tsunami del Pacifico. Il presidente del Messico Peña Nieto ha poi annunciato che il Chiapas è in stato di emergenza: in questo modo l’area più colpita dal sisma riceverà più facilmente gli aiuti necessari.
Ore 12:39 – Il bilancio parziale parla di almeno 15 morti di cui due bambini.
Ore 10:55 – Il terremoto che nella notte ha colpito il Messico – con epicentro nel sud del Paese – è stato di magnitudo 8,2 gradi: lo ha detto il presidente Enrique Pena Nieto. In precedenza il Servizio Sismologico Nazionale aveva stimato la magnitudo del terremoto in 8,4. Si tratta della scossa “più forte e di maggior magnitudo degli ultimi cento anni”, ha precisato il presidente
Ore 9:27 – Delle 5 vittime 2 sono bambini. Il governatore dello Stato di Tabasco, Arturo Nunez, ha detto che uno dei bambini è morto in seguito al crollo di un muro, mentre l’altro era un bebè deceduto in ospedale quando è mancata l’elettricità. Il neonato era collegato al respiratore automatico. Le altre tre vittime sono state registrate a San Cristobal de las Casas, nello Stato del Chiapas.
Ore 9:22 – Sale a 5 il numero delle vittime. ll terremoto è avvenuto alle 6:49 ora italiana nell’oceano Pacifico, lungo le coste del Messico nella zona vicina al Chiapas. La profondità è stimata in 72 chilometri, abbastanza da provocare effetti in superficie, come uno tsunami. Il meccanismo che ha generato questo terremoto, ha osservato il sismologo Alessandro Amato, dell’Ingv, è legato alla placca oceanica che spinge sotto quella continentale americana.
Ore 8:49 – Sono almeno tre, nel Chiapas, le vittime ma il bilancio sembra destinato a salire di molto. Gran parte di Città del Messico è rimasta senza luce.
Una forte scossa di terremoto è stata avvertita a Città del Messico. Le persone stanno lasciando gli edifici. Secondo una prima stima dell’Usgs, l’istituto geologico statunitense, la magnitudo del sisma sarebbe di 8.0. L’epicentro si trova sulla costa occidentale del Messico, al confine con il Guatemala. Diramato l’allerta tsunami sulla costa occidentale di Messico, Ecuador, Nicaragua, Panama, Guatemala, Honduras, El Salvador e Costa Rica.
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