Gli inquirenti sono determinati a scoprire la verità sul misterioso omicidio della piccola Maria Ungureanu e per questo motivo, in questi giorni, si sono recati nuovamente sulla scena del crimine con i Ris per ricostruire, mediante delle nuovissime tecnologie, l’accaduto.
Sono tornati nuovamente sulla scena del crimine gli inquirenti della Procura di Benevento, accompagnati dai Ris di Roma e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri. L’intento è quello di ricostruire nei minimi particolari l’omicidio della piccola Maria Ungureanu, la bambina rumena di 9 anni, trovata senza vita, nuda, ai bordi della piscina del resort a San Salvatore Telesino, il 19 giugno 2016. Oltre al sopralluogo nella struttura ricettiva a piazza Salvatore Pacelli, gli inquirenti stanno anche effettuando un’osservazione sperimentale del delitto e non si esclude che, nei giorni a seguire, vengano nuovamente ascoltati anche alcuni testimoni.
Nelle scorse settimane il Tribunale del Riesame si è pronunciata in maniera negativa sulla carcerazione preventiva dei due fratelli, Cristina e Daniel Ciocan, indagati a vario titolo per la morte di Maria Ungureanu. La Procura di Benevento non si è arresa ed ha presentato ricorso in Cassazione. Il prossimo 27 ottobre sarà la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione a decidere sul ricorso in merito all’appello presentato dal sostituto procuratore Maria Scamarcio e dal procuratore aggiunto di Benevento Giovanni Conzo, rispetto alla richiesta di custodia cautelare nei confronti dei fratelli. Proprio in preparazione di ciò il procuratore, accompagnato dal sostituto procuratore, dal maggiore Alfredo Zerella e dai tecnici dell’Arpac, ha effettuato un nuovo sopralluogo molto importante ai fini dell’indagine. Sono stati effettuati anche diversi test fonografici all’esterno della struttura, proprio per ricostruire anche l’ambiente acustico presente sul luogo del delitto.
L’attenzione degli inquirenti si è concentrata, in particolar modo, sulle urla che la bambina avrebbe lanciato dopo essere caduta in acqua che, per il momento nessun testimone dice di aver sentito. Un dettaglio che non convive chi indaga sull’omicidio. Per ora gli indagati restano i due fratelli: Daniel Ciocan, ritenuto l’assassino e il violentatore della bambina e Cristina Ciocan, accusata di concorso in omicidio. Tesi quindi che verranno discusse in ottobre in Cassazione.
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