Noemi, il fidanzato omicida rischia il linciaggio. Le denunce della mamma di lei. E il ministro manda gli ispettori

Ha rischiato il linciaggio il ragazzo di 17 anni reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini, la ragazza di 16 anni ritrovata uccisa sotto un cumulo di pietre in un campo a Castrignano del Capo (Lecce). E ora salta fuori la vicenda delle denunce inefficaci presentate dalla madre di Noemi nel tentativo di fermare i comportamenti violenti del giovane. Il ministro della Giustizia avvia accertamenti sulla procura per i minorenni di Lecce.

ESCE, LO INSULTANO, LUI LI SFIDA…

Uscito dalla sede della stazione carabinieri dove è stato ascoltato per molte ore, il giovane si è reso protagonista, nella serata di ieri 13 settembre, di atteggiamenti di sfida, alzando la mano destra in segno di sarcastico saluto, alla gente che gli fischiava contro e lo insultava. È stato protetto dai carabinieri e rapidamente infilato dentro un’auto delle forze dell’ordine schizzata via a tutta velocità.

RABBIA NEL GOVERNO

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha intanto avviato immediatamente tramite l’ispettorato accertamenti preliminari sulla procura per i minorenni di Lecce sul cui tavolo c’erano le denunce della mamma di Noemi Durini contro il fidanzato 17enne della ragazza, che ha confessato l’omicidio. La prima commissione del Csm ha chiesto al comitato di Presidenza l’apertura di una pratica sul caso.

COME È STATA RITROVATA NOEMI

Secondo quanto riporta il sito web dell’Ansa, Noemi è stata ritrovata con il cranio sfondato da una grossa pietra, il volto irriconoscibile e ferite su varie parti del corpo prodotte verosimilmente da animali selvatici: per questi motivi, oltre che per la decomposizione del cadavere (la ragazza era sparita nel nulla da 10 giorni, domenica 3 settembre), non è stato finora possibile accertare le cause della sua morte. E neppure se sul corpo siano presenti coltellate. Il reo confesso avrebbe infatti dichiarato agli investigatori: “L’ho uccisa con un coltello che Noemi aveva con sé quando è uscita dalla sua abitazione”. Bisogna quindi aspettare – si apprende da fonti inquirenti – l’esito dell’autopsia nei prossimi giorni. Ma perché questo omicidio, e con tanta violenza? A questa categoria di interrogativi il 17enne avrebbe risposto: ”L’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia“. Parole inattese la cui veridicità è tutta da verificare.

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Photo credits: Facebook

 

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