Dopo le pesanti accuse da parte del fidanzato di Noemi Durini davanti ai Carabinieri e dai suoi familiari nelle diverse reti televisive, il presunto sicario assoldato dalla vittima si ribella e denuncia il killer e la famiglia.
Una tragica storia quella di Noemi Durini, la 16enne di Specchia, in provincia di Lecce, uccisa dal fidanzato reo confesso, Lucio M., il 3 settembre 2017. Nel corso delle indagini il giovane ha più volte affermato che la vittima aveva assoldato un uomo per uccidere i suoi genitori. L’uomo in questione sarebbe Fausto Nicolì, meccanico di Patù di 48 anni. Il 17enne ha più volte affermato ai Carabinieri che l’uomo aveva appoggiato il piano della ragazza di sterminare la sua famiglia. Accuse queste molto gravi che hanno sottoposto, come riporta il Corriere Salentino, il meccanico a forme di linciaggio mediatico.
Fausto Nicolì, viste le forti parole usate dal ragazzo ma anche dalla famiglia del 17enne, ha deciso di agire per vie legali. L’uomo, tramite l’avvocato Luca Puce, ha denunciato per diffamazione aggravata i genitori di Lucio e il giovane per calunnia. Un modo questo per tutelare la propria immagine e se stesso dalle dichiarazioni del reo confesso. Il meccanico, come riporta il Corriere Salentino, non avrebbe mai pensato che il 17enne, pur di “giustificare” l’omicidio di Noemi Durini, si sarebbe costruito un simile alibi, arrivando addirittura ad additarlo nonostante il rapporto di amicizia.
Le indagini sull’omicidio di Noemi Durini continuano incessantemente. Gli inquirenti stanno analizzando ogni telecamera nel tragitto tra Specchia, Alessano (comune in cui risiede la famiglia del ragazzo) e la campagna in cui è stata ritrovata la ragazza, per capire il percorso fatto dai due giovani quella tragica mattina. Per il momento dai filmati delle telecamere è emerso che il ragazzo, alla guida della Fiat 500 della madre, è entrato ed uscito nel terreno in cui è stata trovato il corpo della studentessa.
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