Omicidio Marilena Rosa Re: decapitata per aver prestato 90 mila euro

Continuano senza sosta le indagini riguardanti l’omicidio di Marilena Rosa Re, la promoter uccisa il 30 luglio scorso dall’ex vicino di casa, reo confesso, Vito Clericò. 

Non si fermano le indagini sull’omicidio di Marilena Rosa Re, la 58enne promoter di Castellanza, in provincia di Varese, madre di due figli e nonna, uccisa e decapitata dall’ex vicino di casa, reo confesso, Vito Clericò, il 30 luglio 2017. La vittima, stando quanto ricostruito dalla Procura di Busto Arsizio, aveva prestato del denaro al presunto assassino e alla moglie, Alba De Rosa, indagata a piede libero. La donna quindi non aveva affidato, come era emerso in precedenza, alla coppia i 90 mila euro per sottrarli all’Agenzia delle Entrate, ma anzi la promoter aveva chiesto indietro il prestito perché voleva sanare i debiti familiari con il fisco dovuti al fallimento di un’attività professionale di famiglia.

Secondo il Pubblico ministero Rosaria Stagnaro, che si occupa dell’omicidio di Marilena Rosa Re, la vittima aveva chiesto indietro i proprio soldi per sanare la propria posizione con Equitalia. La coppia però aveva speso tutti i soldi della donna, trovandosi in difficoltà per restituirli. È questo quindi il movente, come riportato da Il Giorno, che ha spinto Vito Clericò ad uccidere la donna il 30 luglio scorso, dopo che quest’ultima lo aveva contattato per riavere indietro il proprio denaro.

L’uomo aveva provato, inizialmente, a depistare le indagini ma gli inquirenti sono riusciti a risalire ai 90 mila euro prestati da Marilena Rosa Re alla famiglia dell’indagato nel 2014. La promoter avrebbe dovuto saldare il debito con l’Agenzia delle Entrate proprio il giorno dopo la sua scomparsa e ciò ha fatto insospettire gli inquirenti. L’uomo, purtroppo, aveva speso quei soldi e non era in grado di restituire la somma alla vittima. La difficoltà economica sembra quindi averlo spinto ad agire in maniera folle, prendendo appuntamento con la promoter il 30 luglio per poi decapitarla e farla sparire.

Photo Credits Facebook

Impostazioni privacy