Muore di shock anafilattico mentre fa la Tac in ospedale

Un esame di routine è terminato con la morte del paziente all’ospedale di Pisa. È la tragedia di Michele Felline, 69 anni, che ha perso la vita mentre veniva sottoposto a una Tac. Aperta un’inchiesta dalla procura. Per far luce sulle cause del decesso sarà decisiva l’autopsia.

La notizia è riportata dal Tirreno online. Una morte così repentina da lasciare senza parole gli stessi medici che, prima ancora della decisione dei familiari di presentare un esposto, avevano chiesto un riscontro diagnostico sul cadavere. Non si sanno spiegare cosa possa essere successo per provocare lo shock anafilattico dall’effetto fatale. Non era la prima volta che Felline, dipendente Telecom in pensione, si sottoponeva alla Tac con liquido di contrasto.

Circa un anno fa aveva avuto un problema renale con l’asportazione di un organo. Dopo l’intervento le condizioni erano migliorate. La vita era ripresa regolare, aiutato dall’affetto della famiglia che anche martedì scorso era al suo fianco all’ospedale Santa Chiara.

Secondo i dati della letteratura scientifica di settore, l’incidenza di qualsiasi reazione avversa da mezzi di contrasto iodati è del 15% e la maggior parte di queste reazioni sono lievi e non richiedono trattamento. Ma proprio perché imprevedibili i sanitari sono pronti a intervenire subito. Come ha fatto il medico radiologo di turno del Santa Chiara di Pisa, che si è immediatamente reso conto di quanto stava succedendo e ha subito avviato le procedure di rianimazione. Un analogo, riporta La Nazione – caso si era verificato una settimana fa, ma in quel caso il paziente ha reagito prontamente alla rianimazione cardiovascolare. Ora invece sarà l’autopsia a stabilire cosa possa essere successo.

Photo credits: Twitter, Facebook

 

 

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