Alberto Angela: con “Ulisse” mi impegno a darvi una corretta informazione

Torna su Raitre ogni sabato in prima serata “Ulisse: il piacere della scoperta”, programma di Alberto Angela diventato dopo diciassette stagioni la “colonna portante” dell’informazione scientifica sulle reti nazionali. Per questo la Rai si tiene ben stretto il conduttore: nonostante le voci “estive” di una sua probabile “partenza” verso “Real Time”, il giornalista ha firmato un nuovo contratto con la televisione pubblica e nel 2018 avrà anche la prima serata di Raiuno.

Alberto Angela, oltre a essere uno stimato divulgatore scientifico, un paleontologo, uno scrittore e un giornalista, negli ultimi tempi si è involontariamente “meritato” anche il titolo di “sex symbol”. Perché quel suo parlare allo spettatore, e alle spettatrici, con voce armonica e sicura enfatizzando con i gesti delle mani il “nocciolo” del discorso piace, eccome. Tanto che è stato eletto anche “Indiana Jones del Web” e “Giornalista più sexy di internet”. Non si contano più in rete le pagine che lo riguardano: da “L’ipnotico gesticolare di Alberto Alby Angela” ad “Angeliers – Fan di Alberto Angela”, che fa il verso a Justin Bieber e le sue Beliebers. Ci sono anche “Alberto Angela noi ti veneriamo”, dove è pubblicato un improbabile “corso di rimorchio” a base di scienza, occhiolini e ammiccamenti del bravo giornalista, “Rimanere a casa il sabato sera per guardare Ulisse con Alberto Angela”, fino a una pagina che, per usare una perifrasi, inneggia alla sua “virilità prepotente e maschia dovuta alla particolare e sviluppata morfologia anatomica”.

L’attesa degli appassionati del sapere, e delle Angeliers, è terminata perché “Ulisse: il piacere della scoperta” torna su Raitre il sabato in prima serata a partire dal 7 ottobre. Sette nuove puntate a cui se ne aggiungeranno alcune non inedite ma “rinfrescate” per aderire maggiormente all’attualità come quella sui trapianti in occasione dei 50 anni dal primo trapianto di cuore a opera di Christian Barnard.

Il segreto del successo di un programma così longevo è certamente il conduttore, che riesce a trasmettere ai telespettatori quella curiosità che lo spinge a chiedersi il perché di ogni fenomeno, oggetto, evento storico, di cui viene a conoscenza. Ma anche la squadra di lavoro, a suo dire insostituibile.

 

“Tra noi c’è spirito di gruppo. Ci aiutiamo tanto l’un l’altro, non esistono i “ruoli”. Ho un passato di dieci anni di spedizioni in Africa e quando fai esperienze del genere impari che nell’equipe di persone che vengono con te è fondamentale che non ci sia gerarchia ma spirito di gruppo. Perché si soffre assieme e si vince assieme. Non ha senso che ci sia un capo che decide e gli altri si adeguano. Perché il risultato sia appassionante per chi lo fa e per chi lo guarda è necessario che ci si senta tutti uguali sulla stessa barca. Ad esempio: lo sapevate che i membri dell’equipaggio di un sottomarino si danno tutti del tu?”

Quindi quando partite per una nuova puntata più che un viaggio di lavoro è una lunga avventura.

“Si perché abbiamo applicato queste buone norme sullo spirito di gruppo e armonia tra i vari componenti anche alle riprese in esterni. Ora tutti noi gioiamo quando le cose vanno bene e tutti noi soffriamo se per esempio piove e abbiamo un freddo cane, se c’è vento e possiamo correre qualche pericolo, se fa trenta gradi sotto zero, se attacca un branco di animali, se la situazione non è delle più tranquille come quando, tanti anni fa, siamo stati presi in ostaggio. In questo modo ci si aiuta a vicenda, ognuno si prende cura di sé ma anche dei compagni di avventura. Ne abbiamo passate tante insieme in paesi dove la natura è particolarmente selvaggia, o il clima politico non è certo sereno. Sono fortunato a far parte di un gruppo in cui le persone sono molto intelligenti, molto brave, molto umane e professionali. Non solo io ma tutti teniamo alla buona riuscita del programma. Certe volte è l’operatore che chiede di ripetere una scena perché secondo lui non è venuta al massimo delle possibilità. Oppure il fonico, a cui dà fastidio un leggero fruscio avvertito in sottofondo perché vuole avere un audio “pulito” e perfettamente comprensibile”.

Il risultati di questo impegno collettivo si vedono poi in termini di audience.

“La cosa importante per me, per noi, è la qualità del lavoro. Riportare allo spettatore correttamente le informazioni che riguardano la storia, la scienza. Oggi purtroppo l’informazione corre sul web e non sempre gli utenti riescono a distinguere una notizia vera da una “fake news”. Ci impegniamo perché il risultato del nostro lavoro sia un’informazione il più possibile corretta, esauriente, affidabile e, perché no, anche “intrigante” nel senso che tenga vivo l’interesse dello spettatore dall’inizio alla fine”.

Tra i temi trattati nel corso delle varie puntate i castelli d’Europa e i loro segreti, lo sbarco in Normandia osservato da punti di vista opposti, l’antica Roma con il suo Colosseo.

“A proposito del Colosseo, sapete che la Roma antica era un po’ come la Roma di adesso? Scherzando si dice che Roma sia eterna per i suoi problemi. Le case costavano più che altrove, c’era il traffico, c’era la corruzione, gli abusi edilizi, i condoni. Questo però non è una giustificazione per i tempi moderni perché duemila anni fa i romani hanno costruito mura e strutture che stanno ancora in piedi e che il mondo ci invidia. Dal sistema stradale al sistema fognario, le strade, le vie, i palazzi: bisogna andare aventi sul loro esempio, sull’esempio del passato. Roma deve essere eterna per la sua bellezza”.

Alberto Angela sta lavorando anche a un progetto di prima serata su Raiuno attualmente top-secret.

“Ne saprete di più quando ne avremo terminato la preparazione. Ci stiamo ancora impegnando su questa nuova avventura, la stiamo affinando perché il risultato sia per tutti interessante, curioso, gradevole e soprattutto fonte di conoscenza e di cultura”.

Photo credits: Ufficio Stampa Rai, Facebook

 

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