Omicidio Marilena Rosa Re: interrogato il figlio del presunto assassino

Convocato in Procura, a Busto Arsizio, il figlio di Vito Clericò, il pensionato reo confesso dell’omicidio della promoter Marilena Rosa Re. L’impiegato, che da oltre 13 anni vive da solo, non aveva la minima idea di quello che accadeva tra le mura domestiche dei genitori.

​È stato ascoltato dalla Procura di Busto Arsizio il figlio di Vito Clericò, il pensionato 65enne di Garbagnate Milanese reo confesso dell’omicidio di Marilena Rosa Re, la promoter 58enne ex vicina di casa, scomparsa ed uccisa il 30 luglio 2017. Il trentenne, come riporta Il Giorno, da oltre tredici anni non vive più in casa con i suoi genitori ed era all’oscuro di quanto accadeva tra le mure domestiche dei familiari. L’impiegato era all’oscuro dei passaggi di denaro avvenuti tra i genitori e la vittima, e di quelli con un ex collega di lavoro e con l’anziana che ha lasciato la sua eredità al padre e alla madre (indagata a piede libero per concorso di sequestro di persona), Alda De Rosa, dopo essere stata ospite a casa loro fino a quando è passata a miglior vita.

Il figlio di Vito Clericò ha inoltre raccontato agli inquirenti di non essere a conoscenza del legame che vi era tra i suoi genitori e Marilena Rosa Re: l’uomo, in tutti questi anni, non ha mai incontrato la promoter. L’impiegato ha risposto serenamente a tutte le domande e perplessità di chi indaga sull’omicidio. Dopo essere stato ascoltato ha fatto rientro nella propria casa, a una decina di chilometri da quella dei suoi genitori.

Vito Clericò, stando quanto emerso dall’autopsia sul cranio di Marilena Rosa Re, dopo averla decapitata, ha versato sul capo della promoter della calce. L’avvocato difensore dell’uomo, Franco Rovetto, ha dichiarato, stando quanto riportato da Il Giorno: “Sì, lo ha dichiarato lui. Sull’autopsia ho sentito di tutto, al momento l’unica cosa certa restano le fratture facciali, per le quali non è ancora spiegato se siano state inferte ante o post mortem, quindi restiamo nell’ambito delle ipotesi”. I legali di Clericò hanno inoltre depositato un’istanza per far ascoltare il loro assistito: “Abbiamo chiesto nuovamente al pm di poter essere sentiti, al momento non ci risulta però alcuna convocazione”. Le indagini sull’omicidio della donna proseguono in attesa di ricevere gli esiti sui test del dna e gli altri accertamenti effettuati sui resti del corpo, rinvenuto nell’orto di Vito Clericò.

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