Colpo di scena nel ‘giallo’ dell’architetto morto a Sarzana, in provincia della Spezia: l’autopsia ha rivelato un foro di proiettile all’interno della bocca e, agli occhi degli inquirenti, il caso sarebbe “un più che probabile suicidio” e non un’esecuzione come si era ipotizzato in un primo momento. Secondo la nuova ricostruzione dei fatti, il professionista non sarebbe stato massacrato a sassate come ipotizzato in un primo momento, ma dal colpo di calibro 38 sparato in bocca dal revolver che poco prima lui stesso avrebbe prelevato nella villetta dei genitori. Quell’arma, hanno scoperto gli investigatori, è sparita dalla scena poiché rimossa dai ragazzi che hanno rinvenuto il corpo e dato l’allarme. Ecco le dichiarazioni della moglie…
Potrebbe essersi risolto con un clamoroso colpo di scena il ‘giallo’ della morte di G.S.D.N., l’architetto trovato agonizzante con una profonda ferita alla testa, nella serata di sabato 21 ottobre, sul greto del torrente Calcandola a Sarzana, in provincia della Spezia: l’autopsia eseguita dal medico legale sul corpo del professionista ha rivelato un foro di proiettile calibro 38 all’interno della bocca e, agli occhi degli inquirenti, secondo quanto riportato da ‘Il Secolo XIX’ il caso sarebbe “un più che probabile suicidio”.
Secondo la nuova ricostruzione riportata dal quotidiano ligure, l’architetto non sarebbe stato massacrato a sassate come ipotizzato in un primo momento, ma dal colpo di calibro 38 sparato in bocca dal revolver che poco prima lui stesso avrebbe prelevato nella villetta dei genitori. Quell’arma, hanno scoperto gli investigatori, è sparita dalla scena poiché rimossa dai ragazzi che hanno rinvenuto il corpo e dato l’allarme.
‘Il Secolo XIX’ riporta anche alcune dichiarazioni pronunciate dalla moglie del professionista morto ai poliziotti, dichiarazioni che alimentano l’ipotesi suicidio: “Io sono sicura, e ve lo ripeto ancora, che lui si sia tolto la vita, stava male, non si sentiva più in condizioni di andare avanti”.
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