Elezioni a Ostia, ballottaggio fra donne. Casapound al 9%. Astensione record: il 64% non ha votato

Ora è ufficiale: saranno due donne, una del Movimento 5 Stelle, l’altra del Centrodestra, a contendersi il posto di presidente del X Municipio di Roma, il primo nella storia della Capitale ad essere stato commissariato due anni per mafia, nel ballottaggio del 19 novembre.

Con il 100% delle sezioni scrutinate (a nove ore dalla chiusura dei seggi), la candidata pentastellata Giuliana Di Pillo risulta la più votata con il 30,21% delle preferenze, davanti a Monica Picca, responsabile locale di Fratelli d’Italia che corre con una coalizione con Lega e Forza Italia, che ha ottenuto il 26,68% dei voti. Il Partito Democratico, con Athos De Luca, raggiunge il 13,61%, davanti al candidato di Casapound Luca Marsella che chiude con un 9,08%.

Bene anche l’ex viceparroco Franco De Donno con l’8,61% finale. Seguono Andrea Bozzi, leader delle liste civiche per l’autonomia, al 5,54%; l’ex consigliere municipale di Sel Eugenio Bellomo al 3,61%; il candidato del Popolo della Famiglia, Giovanni Fiori con l’1,34% e l’avvocato Marco Lombardi con l’1,32%.

La notizia a Ostia però è anche la cifra da record assoluto negativo sull’astensione: ha votato soltanto il 36% degli aventi diritto. Il 64% dei cittadini è rimasto a casa. “L’astensionismo – tuona la candidata M5s, Giuliana Di Pillo – è la prima grave conseguenza di un municipio sciolto per mafia e commissariato da due anni e in cui l’ultimo presidente, del Pd, è stato addirittura arrestato”. “Purtroppo ormai l’astensionismo è fisiologico – dice invece il consigliere comunale Fdi, Andrea De Priamo -. Noi siamo comunque fiduciosi”.

Elezioni a Ostia, ballottaggio fra donne. Astensione record: il 64% non ha votato

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