Palermo, arrestata “la padrona”. Chi è la donna boss al vertice di Cosa Nostra

Mariangela Di Trapani, la moglie del boss Salvino Madonia, l’assassino dell’imprenditore Libero Grassi, aveva ricevuto un’investitura ben precisa: riorganizzare Cosa nostra. È stata arrestata nella notte fra ieri e oggi 5 dicembre con altre 24 persone a Palermo.

La notizia è riportata da Repubblica online in un articolo a firma di Salvo Palazzolo. Dopo essere  stata scarcerata, nel settembre di due anni fa, la Di Trapani si era “messa al lavoro”, per così dire. E i mafiosi la chiamavano ormai “la padrona. Adesso il clan mafioso di Resuttana, l’enclave di Cosa nostra fedele a Totò Riina nel salotto buono di Palermo, ha subito un altro durissimo colpo. Mariangela Di Trapani è stata arrestata dai carabinieri del nucleo Investigativo, assieme ad altre 24 persone, che fanno parte anche del mandamento di San Lorenzo. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Fabrizio La Cascia su richiesta del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Roberto Tartaglia, Annamaria Picozzi e Amelia Luise.

CHI PAGA IL PIZZO A PALERMO

Le indagini della procura distrettuale antimafia diretta da Francesco Lo Voi dicono – scrive Salvo Palazzolo – che nel centro di Palermo si continua a pagare il pizzo, nonostante le denunce e le manifestazioni degli anni scorsi. Pagano i negozianti, i titolari di noti ristoranti, pagano gli imprenditori impegnati nelle ristrutturazioni di edifici. E chi prova a ribellarsi, viene intimidito. Con l’attak nelle saracinesche o addirittura con attentati incendiari.

“TENEVA I CONTATTI FRA IL CARCERE E L’ESTERNO”

Mariangela Di Trapani era diventata uno snodo fondamentale, soprattutto per le comunicazioni tra il 41 bis e l’esterno. Al carcere duro, non c’è soltanto il marito, ci sono anche i cognati Antonino e Giuseppe, pure loro condannati all’ergastolo, sono stati i protagonisti della lunga stagione di sangue voluta dai Corleonesi. Nel territorio dei Madonia sono avvenuti molti dei delitti eccellenti di Palermo: dal generale Dalla Chiesa a Piersanti Mattarella, da Ninni Cassarà a Libero Grassi, a Nino Agostino. 

IL MARTIRIO DI LIBERO GRASSI

Dalle intercettazioni in carcere, è emerso che Mariangela Di Trapani si è occupata pure di un’altra questione piuttosto delicata: aveva provato a convincere il pentito Marco Favaloro a ritrattare le pesanti accuse nei confronti del marito. Il 29 agosto del 1991, Favaloro fece da autista a Salvino Madonia, il sicario che fermò per sempre la voce coraggiosa di Libero Grassi, l’imprenditore che aveva detto no al racket. Ventisei anni dopo, in quella stessa zona di Palermo, una ventina di commercianti paga ancora il pizzo.

Dia Trapani sequestro castello

Photo credits: Twitter, Facebook

Impostazioni privacy