Omicidio Marilena Rosa Re, interrogato Clericò: uccisa per questioni private e non per soldi

Continuano le indagini riguardanti l’omicidio di Marilena Rosa Re, la promoter uccisa della cui morte è indagato Vito Clericò. L’uomo ha cambiato spesso versione dei fatti, ma recentemente ha ammesso di aver ucciso lui la donna.

Dopo la presa di coraggio in cui aveva confessato di aver ucciso Marilena Rosa Re, la promoter di 58 anni di Castellanza, in provincia di Varese, madre di due figli e nonna, uccisa e decapitata il 30 luglio 2017, Vito Clericò ha più volte cambiato la sua versione dei fatti, proclamandosi innocente. Il 13 dicembre scorso, il 65enne ex dipendente dell’Esselunga ha cambiato nuovamente la ricostruzione dei fatti ammettendo, questa volta, di aver ucciso Marilena il 30 luglio scorso: “Sì, Marilena Rosa Re l’ho uccisa io e poi ho nascosto il cadavere. Ho fatto tutto da solo e non per denaro“.  Per i legali dell’uomo Clericò era pronto a raccontare tutto al pm titolare dell’inchiesta, Rosaria Stagnaro. Il presunto assassino si trova in carcere dallo scorso settembre con l’accusa di omicidio.

Questa mattina, 19 dicembre 2017, Vito Clericò è stato interrogato a Busto Arsizio davanti al pm Rosaria Stagnaro per raccontale di preciso cosa è successo quel giorno: come ha ucciso la promoter e il movente che vi è dietro l’efferato delitto. A renderlo noto, come riporta l’Ansa, è l’avvocato Daniela D’Emilio, difensore dell’uomo insieme al collega Franco Rovetto. Gli inquirenti fino a questo momento avevano seguito la pista economica, attribuendo il movente del delitto ad un prestito di circa 80 mila euro fatto da Marilena Rosa Re in favore della coppia. La promoter, stando quanto ricostruito dalla Procura di Busto Arsizio, ha richiesto la somma indietro per sanare i debiti con Equitalia, ma la coppia, trovandosi in difficoltà per aver speso tutti i soldi della donna, non sapeva come restituirle la somma.

Ora, invece, sembra che Vito Clericò abbia intenzione di spiegare agli inquirenti il vero movente dell’efferato delitto che, a sua detta, è legato a questioni private e non proprio economiche, come avevano ipotizzato gli inquirenti. L’uomo cambierà nuovamente idea? Oppure questa volta è determinato a confessare ciò di cui è realmente a conoscenza?

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