Delitto di Arce: nuova perizia sulle calze e sui fuseaux di Serena Mollicone

Continuano le indagini sul delitto di Serena Mollicone, la diciottenne assassinata nel 2001, il cui corpo privo di vita è stato rinvenuto in un bosco di Arce, in provincia di Frosinone. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro sui complici dell’assassino della giovane e, per tali ragioni, hanno disposto un nuovo ed importante accertamento.

Le nuove indagini sulla misteriosa morte di Serena Mollicone, la 18enne di Arce, uccisa il primo giugno del 2001, procedono senza sosta e la Procura di Cassino ha disposto un nuovo ed importante accertamento ai fini di comprendere i complici dell’assassino della giovane ragazza. Si tratta, come riportato dal giornalista Vincenzo Caramadre per Il Messaggero, di una consulenza chimico – merceologica utile ad individuare la natura e la provenienza del nastro con il quale è stato immobilizzato il corpo di Serena dopo il colpo alla testa e prima che fosse occultato in località Fonte Cupa ad Anitrella.

La stessa consulenza chimica, a quanto sembra, sarà fondamentale anche per fare luce sui frammenti di metalli trovati sui fuseaux e sulle calze di Serena Mollicone durante gli accertamenti eseguiti dalla dottoressa Cristina Cattaneo. L’incarico al consulente individuato dalla Procura di Cassino sarà conferito nei prossimi giorni, alla presenza dei legali degli indagati, ed eventualmente dei loro consulenti.

La chiusura delle indagini si ipotizza che avvenga nel mese di marzo. Al momento, in merito alla morte di Serena Mollicone, sono indagati: l’ex comandante dei Carabinieri della stazione di Arce, Franco Mottola, suo figlio Marco e la moglie del maresciallo, Anna, con l’accusa di omicidio volontario ed occultamento di cadavere; il maresciallo Vincenzo Quatrale, indagato oltre che per il reato di concorso in omicidio nei confronti di Serena Mollicone, anche per quello di istigazione al suicidio per il brigadiere Santino Tuzi, che a causa del suo silenzio ha compiuto il gesto estremo; il maresciallo Francesco Suprano, indagato con l’accusa di favoreggiamento, in quanto avrebbe omesso di riferire agli inquirenti fatti e circostanze di rilevante importanza per le indagini.

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