Innocent Oseghale, accusato dell’efferato omicidio di Pamela Mastropietro, ha cambiato versione dei fatti ribadendo la propria innocenza nel delitto della 18enne romana, attribuendosi soltanto la colpa di aver tentato di aver occultato il cadavere abbandonando i due trolley.
Il primo dei tre indagati per l’efferato omicidio di Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale, torna a cambiare versione dei fatti. Il nigeriano si è professato innocente in merito a moltissime accuse mosse dalla Procura nei suoi confronti. Stando alle sue ultime dichiarazioni, fatte ai suoi legali, la diciottenne romana era viva quando lui ha lasciato la propria abitazione per una commissione di droga: “Sono uscito per vendere marijuana ad una persona che mi aveva chiamato. La ragazza l’ho lasciata viva a casa, con Desmond. Quando circa 3-4 ore dopo sono tornato a casa l’ho trovata già dentro le valige“.
Oseghale ha quindi ribadito di non aver compiuto l’omicidio, rimanendo estraneo anche alle operazioni di sezionamento del cadavere di Pamela Mastropietro. Il legale dell’uomo, Umberto Gramezi, ha raccontato ai diversi giornalisti: “Mi ha detto che la ragazza era stesa sul letto, dopo aver assunto eroina, e che, sebbene non stesse bene, si stava comunque riprendendo. L’altro, Desmond Lucky, era invece steso sul divano. Non c’era nessun altro“. Questa versione però non spiegherebbe come mai sul corpo di Pamela Mastropietro vi fossero tracce del suo liquido seminale.
Proprio nei giorni scorsi si è tenuto un nuovo esame sui resti della diciottenne romana da parte del consulente medico legale Claudio Cacaci, incaricato dalla difesa di Innocent Oseghale. L’accertamento è stato compiuto insieme al perito della Procura, Mariano Cingolani. Per tali ragioni ancora non si sono potuti svolgere i funerali di Pamela Mastropietro. Sulle ferite riportate dalla ragazza sono inoltre visibili segni di coagulazione del sangue dovuti a dei fendenti sferrati quando ancora la giovane era in vita. La difesa di Innocent ha inoltre nominato un secondo medico legale.
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