Datagate, Facebook adesso rischia il peggio: perdere la pubblicità

Gli inserzionisti britannici minacciano di abbandonare Facebook dopo la vicenda del sospetto abuso dei dati di decine di milioni di utenti.

La notizia arriva da una riunione dell’Isba, l’organismo che rappresenta le maggiori agenzie pubblicitarie del Regno Unito, il cui messaggio – a quanto riferisce la Bbc – è: “Quando è troppo è troppo“. David Kershaw, boss del colosso M&C Saatchi, conferma poi che la minaccia di passare su altre piattaforme “non è un bluff” in mancanza di garanzia di svolte sulla sicurezza dei dati.

Facebook, intanto, smentisce la voce, riferita nei giorni scorsi dal New York Times, secondo cui il capo della sicurezza del social, Alex Stamos, avrebbe lasciato il suo ruolo e dovrebbe lasciare la società in agosto. In una nota il colosso di Menlo Park riprende la smentita fatta dallo stesso Stamos via Twitter: “Nonostante le voci, sono ancora impegnato con il mio lavoro in Facebook. È vero che il mio ruolo è cambiato. Attualmente sto trascorrendo più tempo esplorando rischi di sicurezza emergenti e lavorando sulla sicurezza delle elezioni”.

Il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg ha chiesto scusa per la situazione che si è venuta a creare, malgrado sia riuscito a farlo soltanto dopo tre lunghi giorni di silenzio assoluto. Ma evidentemente ciò non è bastato per convincere i big della pubblicità a fare marcia indietro dai loro bellicosi propositi. Facebook è nell’occhio del ciclone dallo scorso fine settimana, quando grazie a inchieste giornalistiche inglesi e americane, è esploso lo scandalo della società di elaborazione dati Cambridge Analytica: con la complicità di Facebook, che nulla avrebbe fatto per garantire la riservatezza dei suoi utenti, sarebbero stati sottratti in maniera illegale e manipolati i dati personali di circa 50 milioni di persone, al fine di targetizzarli e fare pubblicità mirate per Donald Trump nel corso della campagna presidenziale americana del 2016 e, qualche mese prima, per condizionare il referendum sulla Brexit in Gran Bretagna.

Mark Zuckerberg, Ceo di Facebook

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Photo credits: Twitter

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