Omicidio Noemi Durini, Lucio rinviato a giudizio: il fidanzato pronto a rivelare una nuova “verità”?

Il fidanzato reo confesso dell’omicidio di Noemi Durini è stato rinviato a giudizio. Lucio Marzo, al momento del delitto minorenne, è l’unico imputato della morte della studentessa di Specchia.

Il fidanzato di Noemi Durini, il 18enne accusato di aver ucciso brutalmente la studentessa di Specchia di soli 16 anni il 3 settembre del 2017, è stato rinviato a giudizio. Lucio Marzo, che al momento del delitto aveva soltanto 17 anni, è il solo imputato che risponde alle accuse di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, futili motivi e della crudeltà. Il giovane, come riporta Teleramanews.it, sarà presente all’udienza preliminare fissata per il 30 maggio, alla quale presenzieranno anche i legali della famiglia di Noemi Durini, oltre all’avvocato Luigi Rella, che difende il 18enne. 

Sarà un giorno importante per il giovane di Montesardo e in particolare per i familiari di Noemi Durini. Nell’udienza preliminare, che si terrà presso la Procura dei Minori di Lecce, verrà stabilito se Lucio andrà a processo. Proprio in vista di ciò il legale del ragazzo lo incontrerà così da concordare la strategia. Lucio, infatti, lascerà tra qualche giorno il carcere di Quartucciu, dove è detenuto, per essere trasferito, esclusivamente per l’udienza preliminare, al carcere di Bari. Al momento non sappiamo se il giovane vorrà deporre di sua spontanea volontà o se sarà interrogato, ma sicuramente in tale udienza emergerà il tipo di rito scelto per lo svolgimento del processo.

Non molti giorni fa, il fidanzato di Noemi Durini aveva chiesto un nuovo colloquio con il pubblico ministero della Procura dei Minori di Lecce, Anna Carbonara, per fornire di sua spontanea volontà nuovi particolari riguardanti il delitto. L’interrogatorio era stato fissato per sabato 12 maggio, presso il carcere dove è detenuto, ma è stato annullato. Il giovane di Montesardo, nel corso di questi mesi, ha più volte cambiato versione dei fatti: inizialmente si era attribuito la piena responsabilità dell’omicidio, sostenendo di aver compiuto il delitto dopo essersi “ribellato” all’idea di Noemi di uccidere i suoi genitori. Nelle tante “verità” susseguitesi, il ragazzo ha coinvolto nel delitto anche terze persone: in primis, puntando il dito contro il meccanico di Patù, Fausto Nicolì, ma recentemente ha rivelato il coinvolgimento di suo padre, Biagio Marzo, il quale, secondo quest’ultima versione dei fatti, l’avrebbe aiutato nel seppellire Noemi Durini sotto le pietre dell’uliveto.

Photo Credits Facebook

Impostazioni privacy