Omicidio Sofiya Melnyk, risultati shock dall’autopsia: pestata a sangue e gettata agonizzante nel burrone

Sono scioccanti le prime indiscrezioni sull’autopsia effettuata su Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina il cui cadavere è stato rinvenuto ai pendii del Monte Grappa la mattina della vigilia di Natale.

Una morte atroce quella di Sofiya Melnyk, la donna ucraina di 43 anni, scomparsa nel nulla il 15 novembre del 2017, residente a Cornuda, il cui cadavere venne rinvenuto il 24 dicembre scorso ai pendii del Monte Grappa. Sono stati depositati al sostituto procuratore Giulio Caprarola, che coordina l’indagine per l’omicidio, i risultati dell’autopsia effettuata dal dottor Alberto Furlanetto. Stando le prime indiscrezioni sugli esiti Sofiya Melnyk sarebbe stata brutalmente picchiata, finita con un colpo al collo e gettata nel burrone ancora agonizzante. 

Una morte violenta, i cui esiti evidenziato un vero e proprio pestaggio subito dall’interprete, seguito dal colpo violento e fatale al collo. Nei mesi precedenti proprio quella lesione era stata attribuita alla caduta della donna nel burrone, ma, stando agli ulteriori accertamenti, sembra ormai chiaro che le è stata inferta dal suo assassino. Sofiya Melnyk era ancora agonizzante quando è stata gettata nel burrone. Secondo la perizia, la donna è deceduta il 15 novembre stesso o al più tardi nelle prime ore del giorno seguente. Stabilire con precisione l’ora del decesso è stato impossibile per gli esperti, a causa dell’avanzato stato di decomposizione alterato dal clima (particolarmente rigido) e dagli attacchi degli animali. Le larve presenti sul corpo hanno però lasciato comprendere che l’interprete è deceduta più o meno nello stesso giorno della scomparsa.

Al momento sono ancora molte le perplessità sull’omicidio della donna. Gli inquirenti, per un lungo periodo, hanno focalizzato la loro attenzione sul compagno di Sofiya Melnyk, Daniel Pascal Albanese. L’uomo si è suicidato il 26 novembre, pochi giorni dopo la scomparsa della convivente. La conferma è arrivata dell’autopsia svolta sul suo cadavere. Inizialmente chi indaga ha pensato di trovarsi davanti a un uxoricidio, seguito da suicidio, ma al momento non vi sono certezze. Fondamentali saranno i risultati degli esami dei Ris sul materiale rinvenuto sotto le unghie della vittima.

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