Mistero sull’omicidio di Sofiya Melnyk: la chiave del giallo si nasconde nelle relazioni sentimentali?

Continuano le indagini sulla misteriosa morte di Sofiya Melnyk e sul suicidio del compagno, Daniel Pascal Albanese. 

Una morte atroce quella di Sofiya Melnyk, la donna ucraina di 43 anni, scomparsa nel nulla il 15 novembre del 2017, residente a Cornuda, il cui cadavere venne rinvenuto il 24 dicembre scorso ai pendii del Monte Grappa. Undici giorni dopo la sparizione della donna il compagno, Daniel Pascal Albanese, si è suicidato. I primi sospetti erano ricaduti proprio sul convivente, ma le ultime telefonate, mandate in onda nei mesi scorsi da Chi l’ha visto?, hanno però ribaltato la tesi iniziale. I due conviventi nelle chiamate risultano complici e innamorati. In particolare a colpire è una telefonata avvenuta proprio due giorni prima della scomparsa di Sofiya Melnyk: Pascal si rivolge alla donna in modo affettuoso ed inoltre parla liberamente con la compagna degli altri uomini.

Il loro sembra quindi essere un rapporto in cui vige l’esser sinceri l’uno con l’altro e per tali ragioni gli inquirenti hanno escluso che Pascal possa aver ucciso Sofiya. Ma qualcosa sembra non tornare. Stando ai primi esiti dell’autopsia, Sofiya Melnyk sarebbe stata brutalmente picchiata, finita con un colpo al collo e gettata nel burrone ancora agonizzante. Una morte violenta, i cui esiti evidenziato un vero e proprio pestaggio ai danni dell’interprete, seguito dal colpo violento e fatale al collo. Nei mesi precedenti proprio quella lesione era stata attribuita alla caduta della donna nel burrone, ma sembra ormai chiaro che le è stata inferta dal suo assassino. 

Al momento sono ancora molte le perplessità sull’omicidio della donna. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno indagato a 360 gradi, senza tralasciare nulla. Sembrerebbe che Sofiya Melnyk avesse almeno sei amanti, alcuni dei quali le avrebbero versato dei soldi sul conto. Possibile che uno di loro possa averla uccisa? Fondamentali saranno i risultati degli esami dei Ris sul materiale rinvenuto sotto le unghie della vittima.

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