Cugina di Elena Ceste uccisa dal proprio marito, destino drammatico per Roberta Perosino: la tragedia si ripete

Una morte drammatica quella della cugina di Elena Ceste, uccisa anche lei dal proprio marito. Il delitto di Roberta Perosino è stato mascherato come una rapina, ma la verità era ben lontana dalla messa in scena. 

Vengono i brividi nel leggere quanto evidenziato dalle indagini riguardanti la morte di Roberta Perosino, la donna di 54 anni trovata priva di vita il 26 giugno scorso nella sua casa a Govone d’Alba, a pochi chilometri di distanza da Costigliole d’Asti, dove sua cugina di secondo grado Elena Ceste venne uccisa dal marito Michele Buoninconti il 24 gennaio del 2014. Proprio come la parente, anche Roberta è stata assassinata. Nonostante la dinamica differente, ad accomunare tragicamente la morte delle due donne è la figura che ha compiuto i delitti: in entrambi i casi, stando alle indagini e quanto riportato dalle diverse testate giornaliste, le due donne sarebbero state uccise dai rispettivi mariti.

Una violenza inaudita esercitata in entrambi i casi da coloro che avevano al loro fianco. Un atto atroce che dietro non cela assolutamente amore. A differenza di Elena Ceste, Roberta è stata uccisa e rinvenuta all’interno della propria abitazione, dove era stata inscenata una rapina. A dare l’allarme era stato proprio il marito che aveva dichiarato agli inquirenti di aver trovato la donna riversa a terra. In casa però non c’erano segni di effrazione. Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti ed hanno arrestato il marito, Arturo Moramarco, un macellaio 58enne in pensione. Secondo gli inquirenti il delitto sarebbe maturato dopo un litigio della coppia a causa dei debiti di gioco del marito. A far interrogare chi indaga è stata una frase scritta da Roberta Perosino: “Non cercarmi da nessuna parte, non so quando torno e se torno”. Per gli inquirenti sarebbe stata la scintilla che ha fatto scattare il femminicidio.

Mai le due donne potranno tornare in vita e riabbracciare i propri cari, ma perlomeno la giustizia potrà procedere nel condannare i colpevoli. Proprio nel mese di maggio la Cassazione ha posto la parola fine sul caso di Elena Ceste, condannando in via definitiva il marito Michele Buoninconti a 30 anni di reclusione, massimo della pena prevista dal rito abbreviato. Si attende dunque che anche sull’omicidio di Roberta Perosino la giustizia faccia il proprio corso.

Photo Credits Facebook, TGCOM24

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