Migranti nave Diciotti sbarcati e accolti dalla Chiesa. Salvini indagato

Dopo i minorenni non accompagnati anche gli adulti – 137 persone – a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera sono sbarcati a terra a Catania. È avvenuto nella notte fra sabato 25 e domenica 26 agosto. La nave è rimasta ormeggiata al porto per cinque giorni senza il permesso da parte del ministro dell’Interno di far scendere chi era a bordo. Proprio Matteo Salvini è adesso sotto inchiesta da parte dei procuratori di Catania per sequestro di persona.

I primi a scendere dalla Diciotti sono stati 12 giovanissimi, presi in consegna da personale della Croce Rossa italiana. Dopo le rapide procedure di fotosegnalamento e prima identificazione, i migranti sono stati fatti salire a bordo di tre pullman diretti verso il centro di accoglienza di Messina. Adesso, di circa un centinaio di loro, se ne farà carico la Conferenza episcopale italiana (ovviamente su territorio italiano).

I vescovi hanno trattato direttamente con Salvini “per spirito umanitario” quando hanno visto che l’Europa non apriva le porte. E Salvini ringrazia, dato che questa strada, come spiega, l’ha aperta lui personalmente “mentre mi insultavano”. Dal canto suo il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, afferma: “Ringrazio l’Albania, l’Irlanda e i vescovi italiani per l’aiuto: da loro un gesto di solidarietà e amicizia”. Gli altri migranti della Diciotti saranno dirottati infatti verso l’Irlanda e l’Albania.

Il fronte giudiziario però va avanti. E ora l’inchiesta sui migranti bloccati a bordo della Nave Diciotti non è più a carico di ignoti. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio trasmetterà il fascicolo al Tribunale dei ministri di Palermo. Perché il principale indagato è adesso il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio, le ipotesi di reato contestate al capo del Viminale. Nel registro degli indagati è finito anche il capo di gabinetto del ministro, il prefetto Matteo Piantedosi.

Salvini ha ricevuto ieri la notizia a Pinzolo, nel corso di un comizio. E in avvio del suo discorso ha contrattaccato: “Possono arrestare me ma non la voglia di 60 milioni di italiani, indaghino chi vogliono. Abbiamo già dato abbastanza, è incredibile vivere in un paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone dove non c’è un indagato e indagano un ministro che salvaguarda la sicurezza di questo Paese. È una vergogna”.

Matteo Salvini: Spiagge sicure

Photo credits: Twitter

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