Ponte Morandi a Genova un mese dopo, Mattarella: “Ora decisioni rapide e concrete”

È passato un mese esatto dal crollo del Ponte Morandi a Genova e Mattarella chiede scelte rapide e concrete perché Genova possa rinascere. “Genova non attende auguri o rassicurazioni ma la concretezza delle scelte e dei comportamenti”, scrive il presidente della Repubblica in un intervento su Stampa e Secolo XIX che è un richiamo forte alla politica affinché sblocchi una situazione che appare congelata: ancora nulla è deciso sulla ricostruzione, né le centinaia di famiglie sfollate hanno potuto rientrare nelle loro case, che saranno abbattute, per prelevare beni e oggetti di una vita. Alle 11.36 del 14 agosto il crollo improvviso di un tratto di 200 metri di viadotto: 43 le vittime. La città, scrive Mattarella, “è stata colpita da una tragedia inaccettabile” e “ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza”.

L’immagine che la Genova ha dato di sé, continua il Capo dello Stato, “in quei giorni di lutto e di smarrimento non è stata soltanto di profondo dolore, ma anche di grande solidarietà e di forza d’animo”. “Quella stessa solidarietà, alta, responsabile, coraggiosa, disinteressata, che ha caratterizzato i genovesi e i soccorritori“, afferma il presidente della Repubblica, è “la chiave di volta per superare la condizione che si è creata“. Dal canto suo il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ad Agorà su RaiTre, afferma che il decreto “urgenze” è stato “condiviso” dal governo. Il commissario per la ricostruzione dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova sarà nominato “entro dieci giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale con un dpcm”, quindi è possibile che arrivi “entro 15 giorni”. Tuttavia infuria la polemica fra il governatore della Liguria, Giovanni Toti – escluso dal ruolo di commissario con poteri speciali per la ricostruzione nel capoluogo ligure – e il Governo Conte, che, secondo le accuse di Toti, avrebbe approntato un decreto per Genova insufficiente e non condiviso con gli enti locali. A Genova, intanto, i cittadini si ritrovano per celebrare la memoria di questa tragedia. Un minuto di silenzio al suono delle sirene è stato osservato alle 11:36 di oggi, mentre alle 17:30 si svolge una manifestazione in piazza De Ferrari. Domani, nel quartiere Certosa, eventi e fiaccolata in ricordo.

Photo credits: Twitter

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