Mattarella: “Attenti al bilancio dello Stato”. Salvini: “Dell’Europa me ne frego”

Secco botta e risposta fra Sergio Mattarella, presidente della Repubblica e Matteo Salvini, vicepremier del governo Conte, su Costituzione, manovra economica e vincoli dell’Europa. La Costituzione “rappresenta la base e la garanzia della nostra libertà, della nostra democrazia – ha dichiarato sabato 29 settembre Mattarella -. Detta le regole della nostra convivenza e indica i criteri per i comportamenti e le decisioni importanti, come quelle da assumere in questi giorni”, “all’articolo 97 dispone che occorre assicurare l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico. Questo per tutelare i risparmi dei nostri concittadini, le risorse per le famiglie e per le imprese, per difendere le pensioni, per rendere possibili interventi sociali concreti ed efficaci”, aggiunge Mattarella.

“Avere conti pubblici solidi e in ordine è una condizione indispensabile di sicurezza sociale, soprattutto per i giovani e per il loro futuro”, spiega il Presidente della Repubblica. Non si è fatta attendere la risposta del ministro dell’Interno e vicepremier Salvini: “La Carta non impedisce un cambio di rotta. Mattarella stia tranquillo. Dell’Europa me ne frego” – “Stiamo smettendo di governare il Paese da servi come ha fatto per anni la sinistra. La manovra economica stavolta la facciamo da Roma e per gli italiani“, ha detto Salvini dal palco della festa della Lega a Latina. Dopo aver promesso che cambierà la legge Fornero, il vicepremier ha aggiunto “questo lo devono capire a Bruxelles, a Berlino e anche in qualche colle di Roma…“.  “Mattarella non deve preoccuparsi – ha sottolineato a sua volta Luigi Di Maio -. Questa ‘manovra del popolo’ ha proprio la finalità di creare le condizioni per poi poter ridurre questo debito“. “Oltre 2300 miliardi di euro di debito pubblico creato proprio dagli stessi che ora hanno pure la faccia di parlare. Sono anni che si fanno manovre contro i cittadini a favore delle banche in deficit. Per una volta che il deficit lo si fa per dare ai più deboli, sono tutti pronti a criticare”.

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