Reddito di cittadinanza, Di Maio: “Chi imbroglia si becca 6 anni di carcere”

Si approfondiscono di ora in ora le caratteristiche del reddito di cittadinanza. Il provvedimento che sarà inserito nella legge di Bilancio, non ammetterà furbizie. Lo dice Luigi Di Maio. “Chi imbroglia farà sei anni di galera“, ha dichiarato oggi 4 ottobre il vicepremier pentastellato. La notizia è riportata dal sito web dell’Ansa. Il reddito di cittadinanza “non da un solo euro a chi sta sul divano, perché avranno tutta la giornata impegnata per la formazione e lavori pubblica utilità e non avranno il tempo di lavorare in nero e se imbrogliano si beccano 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge“. Così il vicepremier Luigi Di Maio al question time al Senato, oggi 4 ottobre, sottolineando di avere inserito “una serie di misure che contrastano i furbi”. La misura sul “reddito è prima di tutto una misura di politica attiva del lavoro. Siamo a lavoro per rilanciare i centri per l’impiego in collaborazione con un’università negli Stati Uniti e un confronto con il governo tedesco, che lunedì vedrà un incontro fra me e il ministro del lavoro a Berlino”.

Intanto continua tra Lega e M5s il balletto delle cifre sulle risorse a disposizione del reddito di cittadinanza. Dopo le varie precisazioni della mattinata dei due vicepremier, fonti M5s ribadiscono che per il reddito di cittadinanza le risorse sono pari a 10 miliardi, 9 per il reddito e 1 per i centri per l’impiego e non 8 come aveva detto questa mattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini. E, ospite di Mattino 5, anche il sottosegretario Stefano Buffagni ribadisce lo stesso concetto commentando: “Ho qui la tabella. Salvini? Era mattino presto forse era confuso…“. Non si fa attendere la risposta della Lega: “Dispiace che esponenti degli alleati di governo vadano in giro con tabelle non ufficiali e che sono mere simulazioni. Confermiamo che la quota 100 per le pensioni partirà al massimo entro il mese di febbraio, anche se faremo di tutto per renderla operativa già dal 1 gennaio 2019, e che prevede una spesa di 7 miliardi di euro per il prossimo anno” precisa il viceministro all’economia Massimo Garavaglia sulle ipotesi che circolano sulla nota di aggiornamento al Def che farà da cornice alla prossima manovra.

Nella manovra ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Ma in questa cifra ci saranno anche l’aumento delle pensioni di invalidità, il quoziente familiari, un premio alle famiglie numerose con contributo alla natalità” ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Quindi non ci sono 10 miliardi per il reddito?, gli è stato chiesto. “Se la matematica non è un’opinione, se ce ne sono 7-8 per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito”, ha detto. “Sull’abolizione della Fornero – ha spiegato – l’investimento varia tra i 7 e gli 8 miliardi a seconda di quanti sceglieranno di andare in pensione nel 2019. Abbiamo scelto di non fare penalizzazioni e di non mettere paletti, come limiti di reddito. La Fornero è stata una legge ingiusta – ha ribadito – e va abolita”. Il presidente Mattarella ha intanto firmato, nella giornata di oggi 4 ottobre, il decreto sicurezza ma ha contestualmente inviato una lettera al presiedente Conte nella quale ha ricordato gli obblighi costituzionali in materia. “Ha firmato, ciapa lì e porta a cà‘, esulta il ministro dell’Interno Matteo Salvini.  “Finalmente c’è un decreto, a firma di Salvini, che comincia dalla settimana prossima il suo viaggio in Parlamento. Potrà essere migliorato ma non mollo di un millimetro: su espulsioni, cittadinanza, permessi umanitari non torno indietro. Sono stanco, ma contento”.

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