Il 68 e le donne. Va in scena “L’Assemblea”, nuovo spettacolo di teatro partecipato diretto da Rita Maffei

Il divorzio. L’aborto. La parità di diritti. L’uguaglianza sul lavoro. La liberazione sessuale. Ma anche la presa di coscienza della propria individualità, la ribellione dagli stereotipi e dalle gabbie di una società maschilista, e l’affermazione con voce alta e piena dell’orgoglio di essere donne. Ci sono tutti i temi più cari alla rivoluzione culturale del 68 ne “L’assemblea“, il nuovo spettacolo di teatro partecipato che ha debuttato ieri sera al Teatro Palamostre di Udine. E soprattutto ci sono loro, le donne, le cittadine comuni, attrici per passione e non per professione che si mettono in gioco e raccontano con autenticità le proprie storie legate al 68. Il tutto sotto l’occhio attento e vigile della regista e ideatrice dello spettacolo Rita Maffei.

I temi fondamentali del 68 nel nuovo spettacolo del CSS “L’Assemblea”

L’assemblea. Una delle parole chiave del 68, lo strumento più democratico e costruttivo di discussione, di confronto, di scambio di idee e opinioni. E in forma di grande riunione collettiva si sviluppa lo spettacolo (in scena il giovedì, venerdì e sabato fino all’8 dicembre), in cui le donne (mescolate al pubblico) trovano il proprio posto intorno a un grande tavolo nero, che diventa a tratti anche palcoscenico per alcune delle esibizioni più vivaci e toccanti. Più che una rappresentazione canonica, “L’assemblea” è un “gioco teatrale in forma di gioco di società”, poiché tutti vi possono prendere parte.

Gli spettatori possono intervenire, dire la propria a proposito dei temi trattati, delle testimonianze delle cittadine-attrici, possono esporre le proprie esperienze, esattamente come una normale riunione. Come ogni gioco che si rispetti, l’assemblea ha bisogno di regole, che la regista espone proprio all’inizio dello spettacolo, dando il la a un flusso di testimonianze vere e molto personali elaborate dalle stesse interpreti e arricchite dal contributo del pubblico.

Già. Perchè il bello di questa esperienza teatrale, è che sono state proprio loro, le partecipanti (lo ribadiamo, semplici cittadine che amano il teatro ma non lo frequentano per mestiere) a proporre alla regista la propria parte per lo spettacolo. In scena per quindici repliche, ci sono donne che il 68 lo hanno vissuto, in maniera più o meno attiva; altre che sono nate proprio in quegli anni; altre ancora che del 68 hanno sentito parlare dalle mamme e dalle nonne, o che lo hanno studiato sui libri di scuola.

Venticinque cittadine in scena nello spettacolo di teatro partecipato diretto da Rita Maffei

La cosa che mi ha colpito di più nel lavorare con tutte queste donne (81 in totale, di cui 3 attrici professioniste cioè Ada Delogu, Nicoletta Oscuro ed io) è che la loro eterogeneità non si percepisce affatto” dichiara la regista Rita Maffei. “Hanno un’età che varia dai 17 agli oltre 70 anni, sono di estrazione sociale, cultura e formazione diversa, alcune hanno vissuto il 68 in prima persona, altre hanno vissuto il 77 (anno in cui ci furono altre importantissime battaglie) e molte sono millennials.

Nonostante questa eterogeneità innanzitutto generazionale, tutte queste donne parlano tra di loro come se fossero amiche, come se non ci fosse un gap generazionale tra di loro. Evidentemente è nata una forma di sorellanza che ha consentito la realizzazione dello spettacolo in maniera molto più semplice di quello che io immaginavo, e si è creata una sorta di solidarietà nel comprendere i problemi reciproci. “L’Assemblea” è uno spettacolo più incentrato sull’oggi che sull’altro ieri o sul domani, è una riflessione su come cambiata la condizione della donna rispetto al passato, su cosa abbiamo perso rispetto alle conquiste che erano state fatte, e che cosa ci aspettiamo per il futuro: questa è stata la base delle discussioni di tutte queste donne”.

C’è Emanuela di Milano, che racconta di come in quegli anni sentisse parlare del 68 ma non ne capisse davvero le motivazioni e gli effetti. C’è Lili, che nel 68 era a Pisa, a partecipare ai cortei che declamavano a gran voce “Il sono mia”, “Il corpo è mio”. C’è Elisa, trentenne determinata e forte che deve ribellarsi alla nonna che non capisce la sua affermazione di indipendenza e autonomia. Ognuna di loro racconta il 68 dal suo punto di vista, condivide il proprio vissuto con le altre, in modo divertente e ironico o drammatico e sentito.

“L’Assemblea”, il gioco del teatro sui temi del 68 in quindici repliche diverse

“Il nostro è uno spettacolo sul ‘68 dal punto di vista delle donne. Nell’anno in cui ci sono state un sacco di iniziative sul cinquantesimo anniversario dal 1968, era giusto guardare quegli eventi con gli occhi dell’oggi, dato che da quell’anno in poi è cambiata radicalmente la nostra vita di donne. Le nostre esistenze, i nostri diritti, le battaglie che sono state fatte per determinate leggi, poi messe in atto, hanno cambiato radicalmente la nostra vita, ma soprattutto hanno cambiato del tutto la nostra relazione col resto del mondo, con la famiglia, con l’altro sesso in generale, con la nostra libertà sessuale.

In questo momento storico, in cui invece a mio avviso c’è una sorta di regressione rispetto a quelle battaglie, da tanti punti di vista, era opportuno secondo me fare un punto della situazione con le donne, con coloro che sulla propria pelle stanno vivendo degli importanti cambiamenti e mettono a rischio alcune conquiste e alcuni diritti che negli ultimi decenni abbiamo dato ormai per acquisiti. E’ un momento difficile e secondo me anche per certi versi pericoloso; dobbiamo stare tutti allerta, non dare più niente per scontato come comodamente abbiamo fatto negli anni passati e rimetterci in guardia. Questo è la volontà e la riflessione alla base di questo spettacolo”.

L’attrice e regista Rita Maffei al timone dello spettacolo di teatro partecipato del CSS di Udine

Non mancano gli interventi musicali, le immagini di repertorio (proiettate sui muri bianchi posti alle spalle di due dei quattro lati del tavolo rettangolare, dove trovano posto le partecipanti e il pubblico), i video che ci catapultano all’interno di quegli anni così pieni di fervore ed energia.

“La cosa singolare è che noi tutte (dalle diciassettenne a chi in verità il 68 lo ha vissuto) abbiamo grande nostalgia di quell’anno, perché accadde qualcosa di magico, qualcosa che tutti noi avremmo voluto vivere” afferma la regista Maffei. “Ad esempio, quando abbiamo inserito brani di musica come “We Shall Overcome” di Joan Baez, o canzoni di Bob Dylan e Guccini, ci siamo commosse come se fossimo state a lottare in piazza nel, a cantare quelle canzoni. Nonostante tante cose siano andate perse, nonostante gli esiti alle volte siano stati profondamente sbagliati (mi riferisco alla strategia della tensione, alle stragi di stato, al terrorismo delle Brigate Rosse), sentiamo ancora quella torcia originale che ha portato a tanti cambiamenti nelle vite delle persone. Quei mutamenti, quelle rivoluzioni le sentiamo ancora nostre, anche se le abbiamo ereditate da chi era più grande di noi.

“L’Assemblea”, donne e 68 in scena fino all’8 dicembre al Teatro Palamostre di Udine

“Il 68 è un sentimento, non un movimento politico” recita uno dei cartelloni che arredano la volutamente scarna ma efficace scena teatrale dello spettacolo (curata dalla talentuosissima Luigina Tusini). E sociale e politica è anche la funzione che il teatro deve avere, come momento di riflessione e discussione sulla realtà.

“Credo che il teatro abbia un importantissimo ruolo sociale (come ogni settore della cultura) e In questo momento può avere anche un importante ruolo politico, ma non relativamente alla vita dei partiti, bensì nel senso alto della politica (che deriva dalla Polis)” afferma Maffei. “E’ un modo per essere cittadini, per esprimere le proprie opinioni e confrontarsi con gli altri a livello di polis, di partecipazione collettiva alla vita della società. Non è un caso che questo spettacolo lo facciano cittadine che non hanno alcuna esperienza teatrale nella maggior parte dei casi. Il teatro può essere luogo di confronto tra cittadini che trovano in un’occasione culturale il momento per confrontarsi, per esplicitare le proprie idee e confrontarle con quelle degli altri, al di là di quella che è la lotta politica, il confronto politico a livello di gestione della cosa pubblica.”

Quindi repliche. Quindici rappresentazioni che mettono in scena protagoniste sempre diverse, in questo originale e potente “gioco del teatro” che fa sì che ogni spettacolo potrebbe essere diverso dal precedente. E’ vero, una scaletta più o meno fissa degli interventi c’è, ma l’improvvisazione è un ingrediente fondamentale de L’assemblea, come lo è la partecipazione (non obbligatoria ma auspicata) degli spettatori.

“Il ’68 è stato l’inizio, le donne hanno fatto il resto” disse la famosa attivista Laura Minguzzi. Una frase che potrebbe essere applicata anche allo spettacolo diretto da Rita Maffei, in cui il 68 è lo spunto iniziale, e sono le sue protagoniste a fare il resto. Vedere, più di una replica. per credere…fino all’8 dicembre al Teatro Palamostre di Udine.

Impostazioni privacy